Tu sei qui: CronacaFurti d'opere d'arte, è caccia al basista
Inserito da Il Mattino (admin), martedì 11 dicembre 2001 00:00:00
Un corriere di passaggio. Una consegna in città e l'ipotesi di un mercato clandestino di opere d'arte, gestito da cavesi. Si indaga in tutte le direzioni nella vicenda dei pezzi di antiquariato trafugati in casa Mancusi e recuperati dagli uomini del commissariato locale in località Santi Quaranta, all'interno di un furgone Ape Piaggio, abbandonato dal suo conducente. L'uomo, per ora non ancora identificato, è riuscito a dileguarsi nelle campagne. Il fatto è accaduto sabato mattina. Allertati da una segnalazione, gli agenti, diretti dal vicequestore Sebastiano Coppola (nella foto in alto), hanno intercettato il furgone sospetto. Una volta intimatogli l'alt, il conducente ha proseguito per alcuni metri per poi scappare nelle campagne limitrofe, senza lasciare traccia. Immediatamente sono scattati i controlli. Si è, così, risalito alla famiglia Mancusi di Roma, che qualche giorno prima aveva denunciato il furto di mobili antichi, gli stessi ritrovati all'interno dell'Ape Piaggio. Mentre altre verifiche hanno indicato che il mezzo aveva un telaio abrasato e la targa falsificata. La Polizia ha sentito alcuni passanti, che però non sembrano aver fornito importanti indizi. Tra le varie piste, quella che appare più credibile è il legame con un mercato clandestino di opere d'arte, dove la mobilia rubata doveva essere piazzata. Un dato quasi certo, che si arricchirebbe di particolari significativi scavando nella cronaca di questi mesi. Questo traffico potrebbe avere come base proprio la città metelliana o, quanto meno, vedrebbe la presenza di alcuni basisti cavesi. E nella ricostruzione del puzzle non vengono trascurati alcuni precedenti. Come il furto, sempre di opere di valore, a casa dell'allora candidato sindaco Marco Galdi (nella foto in basso), o ancora quello di quadri a Palazzo di Città e, infine ma non per ultimo, il ricco bottino trafugato dalle chiese e dall'Abbazia Benedettina. Questa ipotesi si regge anche su un altro elemento: il conducente. Le indagini cercano di risalire alla sua identità, ma la fuga nelle campagne, per altro andata a buon fine, lo confermerebbe esperto della zona.
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