Tu sei qui: CronacaFioraio arrestato, città sotto choc
Inserito da (admin), mercoledì 3 gennaio 2007 00:00:00
Giuseppe D'Alessio, il fioraio di 47 anni arrestato con l'accusa di abusi sessuali nei confronti delle due nipoti e di alcune studentesse, sarà interrogato giovedì prossimo dal giudice del Tribunale di Salerno. Lo stesso Gip che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. In queste ore D'Alessio, nel chiuso della sua cella ed assistito dall'avv. cavese Barbara Mauro, dovrà studiare la linea difensiva per ribattere a quelle accuse di atti di libidine che pesano sul suo capo come dei macigni. Al termine dell'interrogatorio di garanzia, infatti, il giudice potrà già decidere se convalidare il provvedimento di custodia cautelare in carcere o annullare la misura restrittiva.
Sono stati i Carabinieri della Stazione locale di Cava, diretti dal comandante Paolo Mannino, ad eseguire nella mattinata del primo dell'anno l'ordinanza di carcerazione. Secondo la ricostruzione fornita dai militari, sarebbero state proprio le due nipoti a denunciare i presunti abusi. A quanto si apprende dalle loro testimonianze, l'uomo si sarebbe lasciato andare ad atti di libidine: baci proibiti e palpeggiamenti. Il racconto delle nipoti, sempre secondo i Carabinieri, sarebbe stato confermato dalle testimonianze di alcune studentesse maggiorenni, amiche delle congiunte di D'Alessio. Nel corso delle indagini i militari avrebbero scoperto anche altri particolari, come la consuetudine di fare regali alle ragazze per accattivarsi la loro simpatia e, forse, il loro silenzio.
La storia raccontata dalle presunte vittime appare, dunque, sconcertante. Ora dovrà essere proprio Giuseppe D'Alessio a provare la propria innocenza, peraltro già proclamata in occasione dell'arresto. Oggi la città è un misto di stupore e rabbia. In tanti conoscono l'uomo, citato sulle pagine di cronaca cittadina come il "violentatore". D'Alessio, proprietario del negozio di fiori in via Vittorio Veneto, è molto conosciuto. Figlio di una famiglia numerosa, tre fratelli ed una sorella, Giuseppe aveva avviato la sua attività di fiorista ben 25 anni fa insieme ad uno dei suoi fratelli. Il sodalizio con il fratello si sarebbe poi spezzato per alcune divergenze sul modo di gestire l'attività.
«Non riusciamo a credere a quanto abbiamo letto sui giornali - dicono alcuni amici di D'Alessio, tra cui anche noti professionisti cavesi - Ci lega un'amicizia ventennale, siamo cresciuti insieme. Si andava in giro con tutta la comitiva e Peppe è un bravissimo ragazzo. Non è possibile che sia capace del reato di cui è accusato. Non è possibile, lo ribadiamo, altrimenti vuol dire che in 20 anni non si riesce a conoscere fino in fondo una persona».
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