Tu sei qui: CronacaFiabe ed album per i piccoli degenti cavesi
Inserito da (admin), lunedì 19 marzo 2012 00:00:00
Sabato 17 marzo, intorno alle 12.30, il giovanile neo-nonno Mimmo Pellegrino, accompagnato dal terzogenito e da Gennaro De Rosa, suo storico amico, è entrato nell’Ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’Tirreni, non per sottoporsi a cure o screening medici, ma per recapitare quanto portavano con loro: voluminosi fardelli di fiabe, album da colorare e quaderni didattici.
Mimmo Pellegrino è il titolare della “Bancarella del libro”, che da oltre un ventennio è in Piazza Giovanni Amabile, di fronte al plesso scolastico “Don Bosco” di Corso Giuseppe Mazzini. Entrati nel Reparto di Pediatria, sito al terzo piano, destinatario del molteplice materiale socio-didattico, i tre benefattori sono stati festosamente accolti dal Primario Basilio Malamisura, dal Direttore Sanitario dell’Ospedale stesso, Enzo De Paola, e da due diligenti infermieri. Il restante personale è stato visto alle prese con le attività d’assistenza ai giovanissimi ricoverati!
La massa libraria, attentamente divisa in fasce d’età, in soli pochi minuti è stata sistemata nella bella libreria della ludoteca. «Lo scopo della mia donazione - ha dichiarato Mimmo Pellegrino - è unicamente quello, attraverso la lettura infantile, di rendere meno snervanti i giorni di ricovero ospedaliero dei baby degenti e dei loro genitori».
«Il voluminoso mai usato materiale fiabesco-didattico donatoci dal sig. Pellegrino - ha dichiarato il dott. Malamisura - è alla gratuita disponibilità dei ragazzi qui ricoverati. Questo gesto ci lascia intendere che i cavesi sono scrupolosamente attenti alle vicende del civico ospedale».
Il Direttore De Paola, rivolgendosi a quanti erano presenti alla sobria manifestazione, ma in particolare al generoso librario cavese, ha asserito: «Gesti come questi sono degni d’essere meglio celebrati, perché siano emulati da altri imprenditori. Le donazioni rese a strutture come l’Ospedale di Cava de’Tirreni sono il prodotto della nobiltà d’animo dei devolventi e la viva sensibilità, da parte dei medesimi, verso le sofferenze altrui».
Livio Trapanese
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