Tu sei qui: CronacaFariello lancia l'allarme degrado
Inserito da (admin), venerdì 4 marzo 2005 00:00:00
In pericolo il ruolo turistico della città. A lanciare l'allarme è Antonio Fariello, consigliere di An, già delegato alla Movida nel "primo Messina". «Abbiamo apprezzato l'ordinanza del sindaco sul degrado della città, ma non basta. Abbiamo tollerato troppo nel passato, anche recente. Ora è necessario che il problema del recupero della città diventi prioritario». Fariello è vivamente preoccupato per il degrado: «Le grandi opere indubbiamente servono, sono le voci di un progetto di città, ma è pur necessario gestire l'ordinarietà, che rischia con il passare dei giorni di diventare una vera e propria emergenza». Ed indica nei muri imbrattati, nelle strade gruviera, nei manifesti selvaggi, nei parcheggi in doppia fila, in una viabilità sempre più caotica, i punti sui quali il Comune, di cui lui con il suo partito è parte integrante, dovrebbe porre attenzione. «Non basta una semplice ordinanza (quella sulle gomme da masticare), poco pratica, dal momento che è difficile il controllo, per riportare ordine. Occorre essere particolarmente attenti e non lasciar passare sotto silenzio le preoccupazioni sollevate più volte in Consiglio comunale attraverso le interrogazioni». Fariello non si si ferma, chiede al sindaco che si istituiscano delle vere e proprie task-force di Vigili per il controllo dei manifesti selvaggi, dei parcheggi in doppia e tripla fila, per il monitoraggio dello stato dei manti delle strade, soprattutto periferiche. «Non serve dire in interventi televisivi che Piazza San Francesco è sporca o che l'affissione non è in sintonia con la normativa. Occorre risalire alle cause e dare un nome e cognome agli eventuali responsabili». Fariello avverte, anche da imprenditore, che la città può decollare se riesce a restituire fiducia agli stessi imprenditori ed agli utenti del tempo libero e del turismo: «Abbiamo un inestimabile patrimonio storico, architettonico e naturale, che, se valorizzato, può restituire alla città il suo ruolo e la sua vera identità. Dobbiamo puntare sulle nostre bellezze, che nel passato fecero di Cava un punto di riferimento del Grand Tour e degli amanti della salubrità dell'aria e del verde dei monti».
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