Tu sei qui: CronacaEx Tabacchificio, contenzioso con l'Eti
Inserito da (admin), venerdì 30 gennaio 2009 00:00:00
Attivata l’azione giudiziaria nei confronti dell’Eti spa per il riconoscimento del diritto del Comune alla retrocessione oltre che della parte storica dell’ex Manifattura tabacchi di viale Crispi, ma anche delle aree annesse. «È in gioco - spiega il sindaco Gravagnuolo - non solo la retrocessione della parte storica dell'ex Conservatorio, ma anche le porzioni di costruzione realizzate su suolo già di proprietà comunale, nonchè per vedere riconosciuto il diritto di acquisto delle restanti porzioni in via preferenziale. Per la specificità della materia controversa e la particolare rilevanza della vicenda e per il raggiungimento di un obiettivo che riteniamo strategico abbiamo affidato l’incarico di difesa ad un avvocato esterno di fiducia dell’amministrazione e di comprovata esperienza».
La scelta è caduta sull’avvocato Massimo Pagliara, presidente dell’associazione Avvocati cavesi. Avviato, dunque, il procedimento che dovrebbe portare alla retrocessione dell’opificio al Comune di Cava. Il 26 giugno del 1900 il Comune aveva ceduto al demanio dello Stato, per uso dell’Agenzia delle coltivazioni dei tabacchi, l’intero corpo di fabbrica dell’ex Conservatorio e il terreno adiacente.
«Fu una cessione gratuita, con patto però che quando si verificasse la soppressione dell'Agenzia e lo Stato non destinasse gli stabili ad altro dei suoi servizi, il Comune poteva chiederne la retrocessione mediante il rimborso allo Stato del maggior valore che gli stabili hanno acquistato al momento della retrocessione in confronto a quello della consegna», chiarisce l'avvocato Todisco, coordinatore del Malc, l'associazione che da tempo si sta battendo per il recupero del possesso dell’opificio che vede nell’azione dell'amministrazione premiato il suo impegno.
Dopo il trasferimento della lavorazione del sigaro nell’ex Agenzia tabacchi di via Atenolfi è partita la richiesta di retrocessione, avviata prima dall’amministrazione Messina e ora da Gravagnuolo. Dal carteggio tra la società del Sigaro toscano e il Comune il valore dell’immobile per la retrocessione ammonta per il Comune a 1 milione e 750mila euro, per la controparte, Manifatture Sigaro Toscano, che tra l'altro aveva avanzato un progetto firmato da Casomonti sul suolo dell'opificio, 6 milioni e 70mila euro. Di qui l’inevitabile contenzioso.
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