Tu sei qui: CronacaEx Cofima, il Tar nega la lottizzazione abusiva
Inserito da (admin), mercoledì 24 settembre 2014 00:00:00
Il Tar sconfessa il Comune di Cava de’ Tirreni sulla questione della lottizzazione abusiva dell’ex Cofima. Il Tribunale amministrativo regionale della Campania, sezione staccata di Salerno, su ricorso della “Fallimento Cofima n. 22/88”, ha infatti annullato l’ordinanza numero 61685 del 27 settembre del 2013, con la quale il dirigente del V Settore del Comune - Area governo del territorio contestava una presunta lottizzazione abusiva nell’ambito di un complesso produttivo denominato “ex Ceramica CAVA”.
L’ipotesi lottizzatoria contestata con l’ordinanza impugnata è stata già espressamente esclusa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, che ha ritenuto infondata la notizia di reato ed ha chiesto ed ottenuto l’archiviazione del relativo procedimento penale, attivato su impulso dello stesso Comune metelliano. Il ricorso fu presentato da “Fallimento Cofima n. 22/88”, difeso dall’avvocato Marcello Fortunato, contro il Comune di Cava de’ Tirreni, difeso dall’avvocato Mario Guarino.
La sentenza sottolinea che la società Cofima acquistò nel 1982 dalla società Califano & Panico un complesso produttivo di circa 17mila metri quadrati, sito al corso Mazzini 227, e che lo stato attuale dei luoghi è identico a quello esistente all’epoca dell’acquisto, non avendo la società acquirente apportato alcuna modifica, trasformazione, frazionamento e trasferimento.
Ha fatto seguito il fallimento della società Cofima, con la curatela fallimentare che ha effettuato le dovute verifiche preliminari e si è attivata per il procedimento finalizzato alla vendita all’incanto della grande struttura immobiliare, poi acquistata dal Comune di Cava de’ Tirreni al fine di realizzarvi ex novo un ospedale. Un’operazione che di fatto sconfessa l’ordinanza impugnata dal Comune, in quanto, secondo il Tribunale, già l’acquisto in sé da parte di un ente come il Comune, ovvero dal soggetto che è maggiormente qualificato proprio a verificare la relativa legittimità di una realizzazione, è sufficiente a dar prova della inconfigurabilità di alcuna ipotesi lottizzatoria.
Addirittura si contesta al Comune, una volta svanita la possibilità di realizzare l’ospedale nell’area al centro della questione, la volontà di sottrarsi agli obblighi derivanti dall’atto di acquisto e di provare a conservare, gratuitamente, la consistenza immobiliare. Per riuscire in questo, il Comune di Cava de’ Tirreni avrebbe contestato l’ipotesi lottizzatoria, notificando alla curatela fallimentare l’ordinanza numero 129/2012 di sospensione dei lavori e di acquisizione delle aree lottizzate al patrimonio disponibile comunale, nonché l’atto impugnato.
Annalaura Ferrara
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