Tu sei qui: CronacaDisplay sul campanile, denunciato fra' Gigino
Inserito da (admin), mercoledì 2 luglio 2008 00:00:00
Un colpo alla schiena a padre Gigino Petrone, il francescano protagonista della ricostruzione della Chiesa di San Francesco. Nelle settimane scorse è partita una denuncia anonima per aver posto sui muri dell'antico campanile un display che annuncia la data della riapertura della chiesa nel 2009 ed i giorni che mancano all'evento. Secondo la denuncia, il display rappresenterebbe una grave offesa urbanistica ed estetica.
Informato della denuncia, padre Gigino è apparso sereno e ha fiducia che la Soprintendenza saprà comprendere lo spirito del suo gesto e, soprattutto, valutare che esso non reca nessuna offesa al monumento. «Il display è provvisorio e vuole essere solo un invito a ricordarsi che la data della riapertura è vicina e che rappresenterà la giusta conclusione dell'impegno di tanti fedeli e soprattutto l'amore della città alla sua chiesa. Appena saranno scaduti i giorni e la chiesa sarà restituita in tutta la sua bellezza ed in tutto il suo splendore alla fruizione della città, è chiaro che esso sarà tolto».
È amareggiato fra' Gigino: «È un'offesa a tutta la Comunità francescana, che ha sempre costituito un unicum con la città, ed alla città tutta, che nel corso dei secoli ha ritenuto la Chiesa di S. Francesco parte della sua storia». In ogni caso non si ferma ed ha in serbo una sorpresa. Sta lavorando per rendere ancora più bella l'imponente torre campanaria che conserva il primogenio stile cinquecentesco. Qui quello che colpisce è l'impiego del materiale, vi si scorge il felice contrasto, così lungamente collaudato nelle fabbriche napoletane, tra il grigio della pietra ed il bianco dell'intonaco.
La sorpresa è il recupero di un antico orologio, che riprenderà il suo posto nella facciata della torre campanaria, dopo che era stato tolto nel 1964 per i lavori resisi necessari per il restauro. Nel 1588 al secondo piano del campanile era stato installato un grande orologio commissionato a Pietro Paolo Sacco. A quell'epoca tre erano gli orologi pubblici esistenti al Borgo grande, quello di San Francesco, quello del Duomo e quello del Palazzo Comunale. «Altro che offesa alla storia», conclude padre Gigino.
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