Tu sei qui: Cronaca"Così fermeremo i bulli"
Inserito da (admin), venerdì 9 maggio 2008 00:00:00
Scende in campo la squadra di quartiere antibullismo. Dopo la storia-denuncia del ragazzino 13enne maltrattato per non saper parlare in dialetto, da oggi 40 genitori di Pregiato a turno saranno in strada per prevenire e combattere episodi di maltrattamenti ed aggressioni davanti alle scuole. «Non ci consideriamo dei controllori. Non siamo così presuntuosi da voler essere un supporto alla Polizia Municipale - spiega Antonio Avallone, dipendente comunale presso l'Ufficio Tecnico e promotore, insieme all'assessore alla Sicurezza, Alfonso Senatore, di questa iniziativa - Vogliamo essere presenti e dare una mano ai nostri ragazzi ed a chi è chiamato a tutelarli».
In tutto sono 40 genitori, con un eguale rappresentanza di donne ed uomini. Per la maggior parte (circa il 90%) abitano a Pregiato, ma tra le loro fila c'è anche chi risiede a San Lorenzo. «L'iniziativa parte dell'associazione "Genitori Insieme", di cui io sono il presidente - precisa Avallone - Abbiamo pensato di stipulare con il Comune una sorta di "convenzione". I genitori sono stati arruolati a titolo gratuito. Sono volontari che presteranno servizio di sorveglianza davanti alle scuole elementari di Pregiato».
I 40 genitori saranno impiegati a turno. Presso i locali della Circoscrizione di Pregiato, dove ha sede l'associazione dei genitori, sono affissi in bacheca gli orari ed i turni del programma settimanale ed è, inoltre, possibile lasciare la propria adesione e disponibilità. «Il progetto sarà esteso anche alla scuola media di Pregiato. Il fenomeno del bullismo è più presente nelle scuole medie inferiori e superiori. Speriamo che la nostra iniziativa sia di esempio e spinga i genitori di altri quartieri a scendere in strada».
Il loro compito sarà limitato all'orario di inizio e fine lezione, quando gli alunni sostano davanti alle scuole. Secondo le segnalazioni, è in questi momenti della giornata scolastica che i bulli entrano in azione. «Non siamo controllori e non vogliamo blindare i nostri figli - conclude Avallone - voglio essere amico e deterrente contro i malintenzionati». Nei prossimi giorni la squadra di quartiere sarà munita di pettorina identificativa. «Non cerchiamo pubblicità - dicono i genitori - lavoriamo dietro le quinte per il bene dei nostri ragazzi e della nostra città».
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