Tu sei qui: CronacaContinua la lotta per l'ospedale, salvi per ora gli operai ex Seta
Inserito da (admin), martedì 14 maggio 2013 00:00:00
Si è riunito nuovamente ieri pomeriggio il Consiglio comunale di Cava de’Tirreni. Tra gli argomenti più importanti all’ordine del giorno c’era la discussione relativa al futuro sempre più incerto dell’Ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”. Prima dell’inizio dei lavori dell’assise consiliare si è tenuta la conferenza dei capigruppo, nel corso della quale è stato deciso di ritirare l’ordine del giorno previsto in un primo momento, per attendere l’evolversi della situazione, e di sollecitare la nomina del nuovo manager dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno.
«Attualmente - ha dichiarato il sindaco Marco Galdi - è giusto che l’allarme resti alto, perché il decreto 49 del commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di Rientro del Settore Sanitario della Regione Campania del 2010 prevede di fatto 0 posti letto. Se malauguratamente l’attuazione di questo decreto arrivasse a Cava, ci troveremmo di fronte ad una situazione analoga a quella avvenuta per l’ospedale di Agropoli, cioè il blocco dei ricoveri e quindi la chiusura. Per questo dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che ciò accada e per mantenerlo in vita per i secoli futuri. Allo stato il “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” rientra nell’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno, che ha avuto il riconoscimento di 1.040 posti letto, ovvero il numero minimo previsto per la costituzione di un’azienda universitaria. Tutto ciò non c’è attualmente sulla carta perché, facendo la somma dei posti letto dei plessi ospedalieri che ne fanno parte, non si raggiunge tale cifra. E quindi tra i 1.040 posti letto citati nel decreto devono esserci per forza di cose anche i 100-120 posti letto del nostro ospedale, senza i quali l’Azienda Ospedaliera Universitaria non avrebbe i requisiti minimi per esistere. Abbiamo il dovere di interloquire con il Direttore Generale del “Ruggi” per far sì che nel redigendo atto aziendale venga rivista sia l’assegnazione dei 0 posti letto che il riconoscimento di quelli che spettano concretamente al nostro ospedale. Purtroppo, dopo la decadenza della manager Elvira Lenzi, ciò sarà possibile soltanto quando sarà finalmente nominato un nuovo Direttore Generale».
Il parlamentino cittadino, infatti, ha firmato un documento per invitare il Presidente della Regione, Stefano Caldoro, ed il Rettore dell’Università degli Studi di Salerno a provvedere in tempi brevi alla nomina del nuovo Direttore Generale e di un Direttore Sanitario per l’Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”.
Il primo cittadino ha inoltre segnalato un’altra priorità urgente per il “Santa Maria dell’Olmo”. «Nel medio periodo - ha chiarito Galdi - c’è la necessità per il nostro ospedale di essere inserito nella rete dell’emergenza, ovvero dobbiamo garantirci di avere un pronto soccorso attivo h24. Siccome lo stesso decreto 49 prevede espressamente accordi interaziendali, ed al momento l’unico interlocutore è il manager dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, ci attiveremo per far sì che nell’atto aziendale che sta redigendo venga presa in considerazione la proposta che contenga l’inserimento del nostro ospedale nella rete dell’emergenza».
Il sindaco ha quindi annunciato che, di comune accordo con la conferenza dei capigruppo consiliari, nei prossimi giorni sarà aperto un tavolo ad hoc sulla Sanità, che avrà come primo obiettivo proprio quello di candidare il “Santa Maria dell’Olmo” ad entrare nella rete dell’emergenza ospedaliera. Intanto, si attendono lumi anche dal Ministero della Salute per una rivisitazione del decreto 49, dopo la lettera inviata da Galdi al ministro Beatrice Lorenzin.
All’ordine del giorno della seduta consiliare c’era anche l’affidamento del servizio di raccolta e conferimento dei rifiuti solidi urbani, attualmente gestito dalla Metellia Servizi in via provvisoria fino al prossimo 30 giugno. In aula era presente una massiccia delegazione di lavoratori del cantiere metelliano, preoccupati per il loro futuro occupazionale. Ci ha pensato il primo cittadino a rassicurarli, almeno per il momento, scongiurando di fatto quello che sembrava un passaggio ai privati già segnato.
«Il bando per l’esternalizzazione del servizio di igiene urbana è stato già predisposto dai nostri uffici. Però - ha dichiarato il sindaco Galdi - abbiamo deciso di soprassedere sull’emanazione fino a quando non ci saranno dati più concreti. Siamo orientati ad ottenere il permanere dei dipendenti ex Seta alle dipendenze della Metellia Servizi, sia perché hanno un alto senso del dovere, sia perché in questo settore c’è sempre il rischio di infiltrazioni malavitose. Tutto ciò, però, cozza con il fatto che il Comune corre il rischio di sforare il parametro che prevede il non superamento del 50% dell’incidenza delle spese del personale sulla spesa corrente».
Alla fine il Consiglio comunale all’unanimità ha votato una proposta di emendamento all’art. 76 del Decreto Legge 112/08 che vieta agli enti nei quali l’incidenza delle spese del personale è pari o superiore al 50% delle spese correnti di procedere all’assunzione di personale a qualsiasi titolo e con qualsiasi tipologia contrattuale, nella quale dovrebbe essere inserito il fatto che tale disposizione non dovrebbe essere applicata alle società che gestiscono servizi relativi all’igiene urbana. La modifica è finalizzata a salvaguardare le attuali facoltà di assunzione degli enti locali nel caso in cui sia necessario, per assicurare la regolarità e la continuità della gestione dei servizi afferenti l’igiene urbana da parte delle società a partecipazione pubblica locale alle quali potrebbe essere affidata tale gestione.
Valentino Di Domenico
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