Il Portico Costiera Amalfitana

Club privè e prostituzione: è attesa per oggi la decisione del Tribunale del Riesame sulla richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Davide Cascella, 57enne ex assessore comunale di Cava, arrestato dai Carabinieri della Tenenza di Pagani in flagranza di reato, per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. In manette con lui la moglie 51enne Liliana Sorrentino, il figlio 28enne Daniele ed Evelina Barbara Stojek, 26enne di Nowasol in Polonia, ritenuta procacciatrice delle donne e legata sentimentalmente a Daniele. I giudici del Riesame si sono riservati di decidere dopo essersi chiusi in camera di consiglio ed aver esaminato il ricorso presentato dai difensori dell'ex assessore.

Ieri mattina, gli avvocati Senatore e Tabasco hanno chiesto di accludere al fascicolo presentato al Riesame gli atti acquisiti dagli inquirenti, e nello specifico l'elenco completo di 100 coppie di soci con la relativa domanda di iscrizione. La documentazione, secondo i legali dell'ex assessore, proverebbe la natura dell'attività svolta nel locale "L'Altro Mondo", e cioè l'essere un club privato aperto allo scambio di coppie ed al sesso libero. «L'ipotesi accusatoria di induzione alla prostituzione - spiega l'avv. Alfonso Senatore - non trova ragione d'essere. Come ampiamente dimostrato dalla documentazione acquisita dai Carabinieri, "L'Altro Mondo" era un club privè con un nutrito numero di soci: tutte coppie». Secondo la difesa, gli iscritti pagavano la somma di 80 euro a persona (salvo diversa contrattazione) ed avevano diritto, oltre alla consumazione ed al "gioco" di scambio di coppie, a soddisfare liberamente i loro desideri, dalla visione di film hard a quant'altro. Insomma, a parere della difesa, nulla a che vedere con la prostituzione.

Dagli atti processuali salta fuori un nuovo particolare, finora rimasto oscuro: a dare il via alle indagini sarebbe stata una segnalazione anonima, precisamente una denuncia non sottoscritta presentata contro i proprietari del club di Sant'Egidio del Monte Albino. «Crediamo di poter ipotizzare - dice l'avv. Senatore - che questo anonimo possa appartenere al mondo della prostituzione. Potrebbe trattarsi di qualcuno che non avrebbe visto di buon occhio, in termini di concorrenza, l'attività de "L'Altro Mondo", che - ripeto - offriva sesso libero, ma in completa osservanza della legge. Ribadisco che si tratta di un privè per scambi di coppie e non un luogo di prostituzione. Con ogni probabilità, l'anonimo aveva visto i suoi affari intaccati».

La denuncia, che risalirebbe ad un anno fa, avrebbe spinto i Carabinieri ad intensificare i controlli. I militari avevano notato all'esterno del locale un viavai di coppie, che provenivano quasi tutte dall'hinterland napoletano e da Salerno. Predisposto il blitz, due Carabinieri si sono finti clienti e sono entrati nel privè. Dopo aver contrattato la prestazione sessuale, sono entrate poi in azione due squadre dell'Arma, che, dopo aver ispezionato l'intero circolo, hanno identificato una ventina di clienti tra imprenditori, professionisti ed operai di Salerno, Scafati, Costiera Sorrentina ed hinterland vesuviano.