Tu sei qui: CronacaCavamarket ed ex Di Mauro, il futuro appeso... ad un'asta
Inserito da La Redazione (admin), mercoledì 29 febbraio 2012 00:00:00
Due date importanti per altrettanti colossi aziendali che hanno segnato la storia occupazionale di Cava de’ Tirreni e dei suoi abitanti. Si terranno rispettivamente i prossimi giovedì 8 e lunedì 26 marzo le aste fallimentari per l’alienazione dei punti vendita Cavamarket e dell’area sulla quale sorgevano le ex Arti Grafiche Di Mauro.
Ad accomunare i due avvisi pubblici la clausola prevista a favore degli addetti ai lavori delle aziende in causa. Quanto alla vicenda Cavamarket (di cui quella del prossimo 8 marzo sarà l’ultima asta), sui complessivi 650 lavoratori messi in cassa integrazione già circa 600 sono tornati all’attività. E questo perché i nuovi acquirenti, come da contratto, li hanno riassunti.
Clausola simile è prevista dal bando per l’ex Di Mauro, nel quale si specifica che i potenziali compratori potrebbero dichiarare di voler assumere i 35 dipendenti dell’istituto poligrafico cavese e che, a parità di offerta, verrà preferita quella in cui è contenuta la chiara intenzione di assumere il personale già esistente. Altro particolare aspetto contenuto nell’avviso, la variante per il cambio di destinazione per l’area industriale in oggetto. Per cui, tradotto in altri termini, i futuri proprietari potranno anche decidere di adibirla per attività commerciali o trasformarla in zona residenziale.
In riferimento alle sorti dei dipendenti della ex Di Mauro, già il sindaco Marco Galdi, alcuni mesi fa, si è fatto portavoce delle loro perplessità inviando una lettera al curatore fallimentare Raffaele Siciliano ed al giudice delegato Maria Elena Del Forno. E la determinazione per il prossimo 26 marzo dell’asta fallimentare sembrerebbe la conferma alla richiesta del primo cittadino metelliano.
Tornando al caso Cavamarket (società rientrante nel gruppo Hdc di Antonio Della Monica, che presenterebbe uno stato di passività complessivo di circa 150 milioni di euro), dopo l’asta fallimentare dell’8 marzo si procederà all’esame delle domande di pagamento inoltrate dai 1500 creditori.
Si ricorda che il patron Della Monica, quando fu arrestato nel giugno del 2011 con l’accusa di bancarotta fraudolenta, era già destinatario dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari per il crac Alvi. Secondo la Procura, avrebbe distratto 300 milioni di euro attraverso operazioni finanziarie finalizzate a “svuotare” il patrimonio dell’Hdc, creando un notevole danno ai creditori.
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