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Cronaca

Cava ricorda Riccardo Romano

Inserito da (admin), venerdì 16 aprile 2004 00:00:00

Cava ricorda Riccardo Romano, protagonista insieme ad Eugenio Abbro della storia politica della città. Oggi pomeriggio, alle 18, a Palazzo di Città, in quell'aula consiliare dove per decenni Romano ha rappresentato l'anima della sinistra, l'Amministrazione comunale, i Ds, amici comuni di tante battaglie, tra cui Tommaso Biamonte, Antonio Di Martino, Achille Mughini e Gaetano Panza, ed avversari leali, come Vincenzo Cammarano, rileggeranno con commozione e rispetto alcuni capitoli di quella storia di cui Riccardo Romano scrisse molte pagine dense di sensibilità e memorie. Un cammino che va dal 1946 fino agli anni '80, quando Romano ricoprì, con il sindaco indipendente Giuseppe Sammarco, l'incarico di assessore. Poi tornerà alla memoria il suo ritiro ad Agropoli, dove la sua vita si spense il 13 febbraio 2003. Legato alla professione ed ancorato saldamente ai suoi ideali, il suo impegno non venne mai meno. Soprattutto nei momenti più difficili, seguì sempre le vicende della città con lo stesso amore con cui accompagnò le numerose battaglie parlamentari, provinciali e comunali. «Ricordo ancora - afferma il sindaco Messina - la festa in onore dei suoi 80 anni. Fu un'occasione non solo per gioire e ricordare, ma per porre alla mia attenzione problemi di interesse politico-sociale di grande rilievo». «Riccardo Romano - ricordano Flora Calvanese e Raffaele Fiorillo - è stato un maestro per tutti noi. Ha fatto scuola nel partito, ci indicò la via dell'azione e del servizio». Il dott. Mario Esposito, che fortemente ha voluto che Cava non dimenticasse uno dei suoi figli migliori, ricorda: «Fu un uomo prudente, schietto, moralmente umano. Vivemmo momenti di grande esaltazione umana e politica». Sì, Riccardo Romano seppe con il suo impegno restituire dignità alla politica. Fu con Eugenio Abbro, il vero ed unico avversario politico, protagonista della storia politica della città, pur in ruoli diversi, lui dall'opposizione e l'altro dai banchi della maggioranza. Ma la sua opposizione era sui fatti, in difesa degli interessi del popolo. Nella memoria di moltissimi, le due Piazze, Mazzini e l'attuale Abbro (allora Roma), hanno significato due stili, due voci, due filosofie, ma un unico amore, quello per la città. «Batte il cuore nel rivedere con gli occhi della mente la supergremita ed appassionata Piazza Mazzini dei comizi di Riccardo Romano», spiega Franco Bruno Vitolo, critico d'arte. A ricordarlo ci saranno anche Tommaso Biamonte, un altro combattente della sinistra degli anni ‘50, Gaetano Panza, leader dell'ex Psi, ed altri. Ma, soprattutto, ci saranno tanti che in quegli anni furono accanto a Riccardo Romano, conquistati dal suo spirito disinteressato. «Era un re, ma sapeva essere soprattutto un compagno», aggiunge Giulio Masullo, che ricorda, tra l'altro, le numerose battaglie combattute nelle campagne per restituire dignità a quel mondo agricolo.

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