Tu sei qui: CronacaCava de' Tirreni, la protesta di CasaPound contro le barriere antiterrorismo
Inserito da (redazioneip), sabato 23 dicembre 2017 14:24:26
Si divide la cittadinanza di Cava de' Tirreni a seguito dell'installazione delle prime fioriere antiterrorismo.
Alcuni giorni fa, infatti, gli attivisti di CasaPound hanno messo in atto una manifestazione provocatoria con tanto di striscione posizionato sulle barriere antiterrorismo all'ingresso di corso Umberto I su cui c'è scritto: "Invece delle strade, chiudiamo le frontiere".
«Questi blocchi di cemento posizionati su entrambi gli estremi del centro storico e all'altezza di piazza Abbro - dichiara Antonio Di Domenico, coordinatore provinciale del movimento - dovrebbero impedire l'accesso ai veicoli in odore di attentati terroristici, ma deturpano solo le strade e sono assolutamente insufficienti a garantire sicurezza. Provare poi a renderli appetibili esteticamente risulta ancor di più una presa in giro».
«Prefetto ed amministrazione dovrebbero ammettere - continua Di Domenico - che l'unico giusto provvedimento che possa contrastare il terrorismo sia quello di chiudere le frontiere, debellando il problema alla radice. Abbiamo riempito le nostre città di migliaia di clandestini, ed è magari tra questi che si nasconde qualcuno che domani potrebbe risultare un terrorista, come lo stesso ministro Minniti ha dovuto alla fine ammettere. È ipocrita ed insensato negare il problema attentati, parlare di libertà di circolazione e confini aperti, per poi trovarsi costretti a chiudere strade e piazze cittadine per timore di ciò che potrebbe accadere».
«CasaPound- conclude Di Domenico - porta avanti da anni ormai una battaglia contro l'immigrazione, una battaglia per difendere la nostra identità nazionale e per tutelare gli italiani. E non si tratta di razzismo o di paure ingiustificate; bisogna combattere l'immigrazione incontrollata e le scellerate politiche dell'accoglienza che ogni giorno consentono a centinaia di immigrati di accedere nel nostro Paese. La nostra azione è volutamente provocatoria e vuole portare alla luce chiaramente la contraddizione di non controllare i confini per poi trovarsi barricati in casa propria».
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