Tu sei qui: CronacaCaseificio Bisogno, racket in azione
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 12 gennaio 2004 00:00:00
Quattro colpi di pistola esplosi nella nottata tra venerdì e sabato contro la saracinesca del caseificio "La Fonte dei latticini", di proprietà dei fratelli Bisogno. Un altro episodio legato certamente alla malavita organizzata, che desta sempre più preoccupazione per la sicurezza della città metelliana. Fortunatamente, i quattro bossoli hanno danneggiato solamente la serranda dello spaccio dei latticini, prodotti nel caseificio retrostante. Un'intimidazione ai proprietari? È questo che si chiedono i Carabinieri della locale Stazione, diretti dal maresciallo Paolo Mannino. Che sul grave episodio ci sia l'ombra del racket non c'è dubbio. Ma quello che agli inquirenti non è ancora chiaro è perché colpire proprio tale obiettivo. Infatti, come confermato dal titolare, interrogato presso la Stazione metelliana, mai il suo caseificio era stato oggetto di minacce di alcun tipo, né di attentati o di estorsioni. Secondo quanto da lui stesso riferito, il proprietario aveva chiuso il suo esercizio commerciale al solito orario (all'incirca le 22), senza alcun problema e, soprattutto, senza notare alcun comportamento strano. Sabato mattina, poi, nell'aprire il negozio, Bisogno ha notato quattro fori all'interno della saracinesca. Subito allertati i Carabinieri di Cava e di Nocera Inferiore, che, dopo aver accertato quanto accaduto, hanno proceduto ai primi rilievi del caso. Nessuna impronta lasciata sulla serranda, il che fa chiaramente escludere l'ipotesi di una rapina. I proiettili saranno analizzati in questi giorni per capire da che tipo di arma siano stati sparati. Restano da chiarire ancora parecchi dettagli. Non si conosce, infatti, l'ora esatta dell'accaduto, né da chi siano stati sparati i proiettili e se sia stata utilizzata un'auto oppure un ciclomotore. La perizia balistica potrebbe chiarire almeno in parte le idee su quest'ennesimo attentato nella Valle. Le indagini, quindi, proseguono a ritmo serrati ed a 360 gradi. Sopra il caseificio c'è una palazzina di tre piani. È possibile che qualcuno si sia alzato ed abbia visto o sentito qualcosa che possa rivelarsi utile per gli inquirenti per far luce su quest'episodio dai contorni ancora misteriosi.
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