Tu sei qui: CronacaBus affollati, in rivolta i "pendolari del mare"
Inserito da (admin), venerdì 21 luglio 2006 00:00:00
Presentata al prefetto, ai sindaci di Cava e Vietri sul Mare ed al direttore del Cstp una petizione con oltre 100 firme di utenti, per denunciare il servizio di trasporto pubblico sul tratto Cava-Vietri-Cava. Un problema che ritorna immancabilmente ogni estate e che, nonostante le proteste e le petizioni, si verifica puntualmente. Oggi la gente è stanca, di qui la presentazione del documento.
«È un problema che immancabilmente ogni estate viene sottoposto all'attenzione dei responsabili e delle autorità, ma non riusciamo ad avere risposte o soluzioni adeguate. Anzi, il servizio si aggrava», afferma la prima firmataria della petizione, Loredana Senatore, che quotidianamente si porta al mare a Vietri con i due figli di 11 e 7 anni tra disagi e continui pericoli. Secondo la denuncia dei firmatari, i pullman viaggiano affollati, non vengono rispettate le norme di sicurezza, «anzi si corre un grave rischio». Inoltre, si è costretti ad assistere a scene intollerabili per un paese civile. «A Marina di Vietri si verificano veri assalti alla carovana, con seri problemi per l'incolumità di bambini ed anziani, costretti a contendersi un posto. Il mezzo si trasforma in un carro bestiame».
Il problema è causato dal flusso dei residenti di Vietri, che utilizzano, oltre alle corse interne del Comune di Vietri, anche i pullman che collegano Cava de'Tirreni a Marina di Vietri. «Il risultato, troppo spesso, è che i pendolari non vietresi sono costretti a rimanere a piedi, mentre i vietresi, una volta giunti a Vietri alta, svuotano il mezzo. È un fatto facilmente verificabile». Basterebbe, secondo gli estensori della petizione, aumentare le corse o creare linee dirette Cava-Vietri Marina-Cava. «E non sono solo questi i disagi. Troppo spesso siamo costretti a subire le fibrillazioni degli autisti, che non sempre hanno per gli utenti quella pazienza che noi, purtroppo, abbiamo verso di loro per le fermate brusche o per l'indifferenza alle condizioni di sistemazione», conclude Loredana Senatore.
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