Tu sei qui: CronacaBullismo, la piaga della nostra era
Inserito da Alfonso Senatore (admin), lunedì 9 marzo 2009 00:00:00
Il fenomeno del bullismo è il frutto dei nostri tempi. Del periodo, per intenderci, del basso impero, che stiamo, purtroppo, vivendo.
Esso deriva dalla marcata carenza dei valori, dal forte disagio giovanile e dal venire meno delle istituzioni fondamentali per una società civile: famiglia, scuola e religione.
Deriva, infine, dai cattivi esempi che vengono propinati alle nuove generazioni giovanili, troppo spesso ad opera di politici di quarta serie.
Le amministrazioni, locali e non, invece di masturbarsi nell’analisi vuota e vana del fenomeno e di piangersi addosso, devono affrontare sul serio e combattere il fenomeno pericolosissimo del bullismo, così come a Cava fece un umile assessore denominato sceriffo - pittbull - fascista, etc. etc., chi più ne ha ne metta.
E ciò diventa ancora più pericoloso quando il fenomeno viene sottovalutato e trascurato. Occorre, quindi, una forte e decisa azione repressiva sui pullman, nelle scuole e dovunque il fenomeno si annidi.
Questa azione è necessaria - ma, da sola, non decisiva e non definitiva - per sgominare ed estirpare dalle radici l’ormai fenomeno di moda. Essa va affiancata da un’altrettanta forte e decisiva azione di prevenzione ed educazione.
Corsi di educazione nelle scuole; progetto con il Tribunale dei Minorenni; coinvolgimento delle famiglie, professori, parroci ed associazioni, il tutto guidato dalla mano esperta di psicologi, sociologi e psichiatri, conoscitori del disagio e del mondo giovanile.
Così si stava operando, a Cava, sotto la guida del “malfamato” assessore, che, purtroppo, non potè continuare quella strada, irta di ostacoli, perché scomoda e pericolosa.
I risultati verranno da soli. Bisogna solo insistere, persistere e perseverare, senza indugi, su questa strada maestra.
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