Tu sei qui: CronacaBomba carta, c'è la firma del racket
Inserito da (admin), giovedì 20 novembre 2003 00:00:00
È stata un'azione dimostrativa messa a segno da qualcuno che voleva alzare il livello di tensione, l'esplosione di martedì mattina, poco dopo le 6, provocata da una bomba carta davanti alla saracinesca del negozio "Borse & Borse" in via Mazzini. Un'azione contro l'attività della famiglia Buonocore, originaria dell'Agro nocerino-sarnese (da un paio di anni trasferitasi a Cava), ma che non era volta a distruggere o a sabotare. E' servita solo da avvertimento: questa è l'ipotesi più probabile che si sta facendo largo. Gli agenti della Polizia locale, diretti dal vicequestore Sebastiano Coppola, non escludono alcuna pista investigativa. Intanto, hanno concentrato il loro lavoro investigativo, cercando di trovare nuovi indizi proprio dalle deposizioni dei testimoni, ascoltati ieri. Si tratterebbe di alcuni operai della Di Mauro e di alcuni netturbini, che al momento dell'esplosione si trovavano a pochi metri dal negozio. Stavano facendo colazione al bar che si trova proprio sul marciapiede di fronte al negozio colpito. Sono stati loro, insieme ad alcuni abitanti del Parco Beethoven, a dare l'allarme. «Abbiamo sentito piccoli scoppiettii - hanno raccontato - sembrava che si trattasse di botti natalizi, ma dopo qualche istante abbiamo sentito un terribile boato». Stando alle prime indiscrezioni, ci sarebbero anche altri testimoni: qualcuno che abbia potuto vedere qualche movimento strano senza essere stato visto. È solo questione di giorni e, forse, si potrà avere un quadro più preciso. Dalla prima ricostruzione appare certo, però, che chi ha colpito non voleva distruggere. Avrebbe usato, altrimenti, un esplosivo più potente. E poi avrebbe scelto un orario diverso, magari di notte, in modo da impedire l'intervento immediato dei soccorsi. Invece è stata bruciata parte della saracinesca, mentre sono rimasti danneggiati il pavimento ed una vetrina. Tutto sommato, un danno minimo, ma capace di alimentare la paura. Il difficile, adesso, è individuare i responsabili. I proprietari hanno confermato di non aver ricevuto alcun tipo di avvertimento. I poliziotti stanno prendendo in considerazione diverse ipotesi. L'unica certezza è l'origine dolosa dell'esplosione. Fa riflettere, comunque, il fatto che la bomba sia stata piazzata alle prime luci del giorno, quando la strada era già popolata da parecchi passanti, per la maggior parte lavoratori in procinto di iniziare la loro giornata di lavoro. Questo particolare rimane per ora senza risposta. Gli investigatori stanno eseguendo tutti gli accertamenti di rito relativi all'attività commerciale ed alla famiglia Buonocore, originaria di Nocera e proprietaria del negozio. Si cerca di scoprire, escludendo la matrice del racket, se ci possano essere altri motivi alla base dell'episodio. I proprietari si trincerano dietro un fermo "no comment". Ieri mattina il negozio è rimasto aperto regolarmente, ma a sbrigare i clienti c'erano solo le commesse.
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