Tu sei qui: CronacaBlack-out, salvato in extremis un malato cavese
Inserito da Il Salernitano (admin), lunedì 29 settembre 2003 00:00:00
Oltre 12 ore di buio per gli ospedali salernitani ed i pazienti legati ai macchinari salvavita. In questa domenica di black-out, è stata emergenza per le tre Aziende Sanitarie salernitane. La situazione più critica a Cava de' Tirreni, dove nella notte un uomo di 56 anni, Franco Cannavale, affetto da un'insufficienza respiratoria, era a letto legato ad un respiratore elettrico, quando ha visto la spia dell'alimentatore spegnersi ed il suo respiro a poco a poco affievolirsi. È iniziata per lui una corsa disperata contro il tempo. Rimasto attaccato ai tanti tubicini, ha aspettato l'arrivo dei soccorsi. A salvarlo, quando ormai era cianotico, gli operatori del 118, che con un delicato intervento sono riusciti ad alimentare la macchina, dapprima nel tragitto tra il suo appartamento e l'ambulanza, e poi fino all'ospedale "Santa Maria dell'Olmo". Qui, però, l'emergenza non è finita, perché il gruppo elettrogeno (un'apparecchiatura di qualche anno fa) funzionava a scartamento ridotto ed il suo doppione era guasto. Allertata l'unità di crisi dell'Asl Sa1, già al lavoro da qualche ora per garantire il buon funzionamento delle strutture ospedaliere, il problema è stato risolto in via definitiva solo nel pomeriggio, quando gli uomini della Protezione Civile hanno provveduto alla consegna del nuovo gruppo elettrogeno, messo a disposizione dall'Asl Sa1. Necessario l'intervento dei pompieri, che con una gru hanno dovuto calare l'apparecchiatura nei locali seminterrati. Il lavoro è stato coordinato dalla subcentrale di Materdomini, che ha monitorato ad intervalli di due ore, con dispacci telefonici, i cinque ospedali, con un occhio particolare per i reparti dell'emergenza. Salve anche le scorte di vaccino, per le quali è stata disposta la conservazione in celle frigorifere alimentate da generatori di elettricità. Il direttore sanitario Domenico Della Porta, intervenuto insieme ai direttori sanitari delle tre Asl salernitane in un doppio summit convocato a Napoli da Rosalba Tufano, assessore alla Sanità, ha commentato: «L'emergenza è stata gestita senza grossi problemi. Gli ospedali hanno lavorato a pieno ritmo. È stata, inoltre, garantita l'assistenza domiciliare». All'Azienda ospedaliera San Leonardo l'allarme è scattato alle 6, dopo tre ore di black-out: il gruppo elettrogeno ha funzionato senza stop, sebbene si sia decisa l'interruzione momentanea di servizi accessori, come gli ascensori e le luci esterne. Per qualche ora è rimasta in forse anche la Tac. La Prefettura ha provveduto alla distribuzione del gasolio, necessario per l'alimentazione della centrale termica, in tutti gli ospedali della provincia. «Il protocollo predisposto dalla direzione sanitaria e dal manager Pirozzi - ha precisato Luigi Memoli, responsabile Unità crisi - è stato applicato alla lettera ed ha dato ottimi risultati. Un plauso va a tutti gli operatori ed ai tecnici che si sono adoperati senza sosta. Inoltre, abbiamo dato la nostra disponibilità ad accettare pazienti provenienti da altre strutture ospedaliere in difficoltà». Nei Comuni a Sud della provincia l'allarme è scattato poco dopo le 6. Nei quattro ospedali dell'Asl Sa3 (Vallo della Lucania, Polla-Sant'Arsenio, Roccadaspide e Sapri) sono entrati subito in funzione i gruppi elettrogeni in dotazione. Immediata la convocazione dell'Unità di crisi, diretta dal dott. Giancarlo Bellucci, per l'emergenza sanitaria scattata sul treno fermo alla stazione di Capaccio-Paestum. Garantita l'attività operatoria. Al "San Luca" di Vallo della Lucania è giunto in elicottero un paziente di Sorrento, che non aveva trovato posto negli altri reparti di Neurochirurgia della Campania.
IL BLACK-OUT A CAVA
Tante telefonate alla sala operativa, antifurti impazziti, esercizi commerciali in grande difficoltà. L'energia elettrica è tornata alle 13
Gli effetti del black-out che ieri ha colpito tutta l'Italia, mandando in tilt città, ospedali e strutture ricettive, si sono fatti sentire anche nella Valle metelliana, rimasta senza energia elettrica e, soprattutto, senz'acqua. Un brutto risveglio domenicale per i cavesi. Tante le telefonate giunte alla sala operativa da parte dei cittadini metelliani, che, rimasti completamente isolati, a causa anche del mancato utilizzo dei principali strumenti d'informazione, non sapevano cosa fosse successo. Pesanti i disagi. Anche farsi la barba si è rivelata un'operazione praticamente impossibile. E' sembrato di essere di fronte ad una vera e propria apocalissi. Ore 3 della notte tra sabato e domenica: va via l'energia elettrica. È il caos. Nella tranquillità della notte, un buio totale discende sulla Valle. Gli antifurti, installati a protezione degli immobili, cominciano a suonare senza un attimo di pausa. Un continuo scampanellio di suoni disturba la quiete cittadina. Ieri mattina, il Comune di Cava era isolato da tutto e da tutti. La rete aziendale comunale non assicurava i dovuti collegamenti tra i vari componenti dell'apparato comunale responsabile della sicurezza cittadina. L'assessore Laudato, il dirigente Avagliano ed il comandante della Polizia Municipale, Saverio Valio, hanno ritenuto opportuno far rientrare tutte le unità disponibili per fronteggiare al meglio l'emergenza. Summit anche tra il sindaco Alfredo Messina ed il responsabile della Protezione Civile, onde organizzare i primi interventi. Proprio il Nucleo di Protezione Civile ha consegnato un gruppo elettrogeno, che, in mancanza dell'energia elettrica, ha salvato la vita ad una cittadina cavese, che per problemi di salute aveva bisogno delle macchine. Gravi i disagi sopportati dagli esercizi commerciali metelliani aperti nel giorno festivo. Molte pasticcerie, ad esempio, non hanno potuto, per problemi logistici, assicurare i loro prodotti alla clientela. Situazione di nuovo normale, o quasi, a partire all'incirca dalle 13, quando l'energia elettrica, anche con un certo anticipo rispetto alle città limitrofe, è tornata nelle case dei cittadini cavesi.
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