Tu sei qui: CronacaBarboni in aumento, allarme povertà
Inserito da (admin), martedì 21 settembre 2004 00:00:00
Non è l'unico caso quello di Giulio Armenante, il pensionato cavese che con la sua famiglia ha vissuto per 8 mesi in auto. Altre vicende analoghe stanno venendo alla luce e tutte hanno come comune denominatore un disagio economico ed una solitudine di fondo preoccupante. Vincenzo Caputo, celibe, 63 anni, vive da 2 mesi dove capita, perché la porta della sua abitazione è stata bloccata. Non pagava l'affitto da molti mesi. Operaio edile, Vincenzo Caputo viveva con i genitori, deceduti entrambi verso la fine degli anni '90, e della loro pensione. Da allora trova cibo alla mensa dei poveri, presso il Convento dei Frati Minori di San Francesco, e dorme all'aperto, nei pressi del ristorante "Vesuvio" di Viale Crispi. «Il mio - afferma Vincenzo Caputo - è un lavoro difficile. Nessuno è disposto ad assumere una persona anziana e, quindi, non ho la possibilità di pagare alcun tipo d'affitto, né di provvedere al mio mantenimento, non usufruendo di alcun tipo di pensione. Le istituzioni locali sono nell'impossibilità di aiutarmi, perciò sono costretto a vivere all'aperto e beneficiare della carità dei francescani». Un altro anziano, che preferisce mantenere l'anonimato, vive e dorme nel suo motofurgone, parcheggiando solitamente di notte in via Ragone. Ma decine sono le persone che ricorrono all'aiuto dei frati e molte di più arrancano fra mille espedienti e piccoli lavori per sbarcare il lunario. «L'Amministrazione comunale - dice Pasquale Santoriello, assessore alle Politiche sociali - fa quanto è nelle sue possibilità, ma il problema alloggiativo ha obbligatoriamente un lungo itinere». «L'ente pubblico - ribatte Enzo Passa, consigliere di "Patto per Cava" - ha l'obbligo di garantire ai suoi cittadini un minimo di vivibilità. Quest'Amministrazione ha smantellato quanto di buono, in campo sociale, aveva prodotto il governo di centrosinistra».
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