Tu sei qui: CronacaBanca dell'Emilia Romagna, dipendenti in ansia
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 15 luglio 2002 00:00:00
Per gli ex dipendenti del Credito Commerciale Cavese e della Cassa Rurale Artigiana di Sicignano, attualmente confluiti nella Banca Popolare dell'Emilia Romagna, si profila un nuovo cambiamento. Di qui la loro preoccupazione e la loro presa di posizione. Il Consiglio di Amministrazione della "Emilia Romagna" ha deliberato la costituzione di una nuova banca della Campania, che nascerà dalla fusione della Banca Popolare dell'Irpinia e della Banca Popolare di Salerno. La formalizzazione preliminare di tale operazione dovrebbe essere conclusa entro due mesi. In questa nuova azienda bancaria, la cui direzione generale sarà ubicata ad Avellino, confluiranno successivamente tutte le filiali della Banca Emilia Romagna operanti in Campania, nonché la direzione di area. Un progetto per il quale già sono state gettate le premesse, con la Banca d'Italia che lo ha già esaminato. Le 22 filiali della Banca Popolare dell'Emilia Romagna, le 11 della Banca Popolare di Salerno e le oltre 70 dell'Irpinia andranno a formare il nuovo colosso. Le organizzazioni sindacali dell'Area Campania (Fabi, Fisac, Sinfub), intanto, hanno chiesto garanzie precise per i dipendenti: in particolare, la conferma delle qualifiche, dei gradi, delle sedi di lavoro più vicine alla residenza, la partecipazione agli utili e, infine, i rientri nella Banca della Emilia Romagna a loro richiesta e con effetto immediato, con la conferma della qualifica e del grado. Una serie di richieste a garanzia del nuovo passaggio, dopo la precedente esperienza traumatica vissuta da molti dipendenti dell'ex CCT, con le incertezze sulla messa in liquidazione, sui nomi degli acquirenti e poi, finalmente, l'acquisizione della Banca dell'Emilia Romagna. Nuovi stili di gestione, nuove storie, con prezzi anche duri da pagare, come l'esodo nell'area di Modena. Oggi una nuova storia, una nuova avventura: di qui la richiesta forte e pressante di garanzie certe. Il sindacato è chiaro: «A sostegno delle richieste, abbiamo già in corso un programma di scioperi ed altre iniziative che attueremo nel rispetto delle normative vigenti, con il supporto compatto di tutti i colleghi dell'Area, fino alla definizione di un accordo che rappresenti una reale garanzia per tutti».
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