Tu sei qui: CronacaAttentato al negozio ‘Buonocore Borse'
Inserito da Il Salernitano (admin), mercoledì 19 novembre 2003 00:00:00
Una violenta esplosione, all'alba di ieri, ha pesantemente danneggiato il negozio "Buonocore Borse", sito sotto il Parco Beethoven, centro residenziale di Corso Mazzini. Sicuramente un attentato incendiario alla base dell'esplosione, che in pochi attimi ha divelto la serranda e ridotto in frantumi le vetrine. Sul posto sono giunti per i primi rilievi gli uomini del vicino Commissariato di Polizia, diretti dal vicequestore Sebastiano Coppola. A mandare in subbuglio l'intera zona, i cui residenti erano ancora sotto le coperte, ci ha pensato l'assordante rumore provocato dall'allarme della Banca Intesa, ubicata proprio accanto all'esercizio commerciale oggetto dell'attentato, di proprietà della famiglia Ferraioli-Buonocore, di origini paganesi. Subito gli uomini di Coppola hanno cercato di comprendere cosa fosse realmente accaduto, avviando le prime indagini. Una cosa è certa: si è trattato di un attentato. Lo si desume dalla violenta esplosione, ma anche e soprattutto dai danni provocati e dall'esplosivo sotto la saracinesca del negozio. I rilievi della Polizia Scientifica avvalorano tale ipotesi. La violenta esplosione potrebbe essere riconducibile ad una bomba carta oppure ad un tric-trac dall'elevata potenza esplosiva. Sono stati raccolti, comunque, vari elementi per dare una chiave di lettura a tale attentato, che ha sconvolto la tranquillità di Corso Mazzini. Tante le ipotesi messe in piedi dagli inquirenti sulla dinamica e sui motivi che abbiano spinto ignoti a colpire tale obiettivo. Tante anche le piste possibili. Un elemento utile per gli inquirenti è quello proveniente dall'interno del locale semidistrutto. I proprietari hanno fatto l'inventario della merce mancante. Ebbene, la cosa strana è che all'interno del negozio tutto è stato lasciato intatto. A testimonianza che l'attentato è stato effettuato non per asportare qualcosa, ma per intimidire i proprietari del negozio. L'ipotesi del racket, dunque, non è da scartare. Ma tanti sono gli aspetti ancora da chiarire. Perché, ad esempio, compiere un attentato alle 6 del mattino, e per di più in una zona dove è facile trovare auto di sorveglianza? Gli inquirenti credono che l'atto possa essere di matrice esterna al territorio di Cava, visto che i titolari provengono dall'Agro. Duro in merito il commento dell'assessore alla Città Sicura, Alfonso Laudato: «Quanto accaduto ieri mattina è di una gravità molto elevata, accentuata dal fatto che si è verificato in pieno centro ed in mattinata. A questo punto, tenendo presente anche la rapina avvenuta in quei dintorni in pieno giorno, sono davvero stufo. Le Forze di Pubblica Sicurezza che agiscono sul nostro territorio devono attivarsi nel costituire un grosso coordinamento, perché non possiamo più tollerare che simili episodi si verifichino nella nostra città. Con i Vigili Urbani facciamo fin troppo, ed anche oltre i nostri compiti. Non si può pensare che debba inviare i miei Vigili anche a catturare bombaroli e rapinatori». Chi vuol capire capisca. Ed intanto, dopo il secondo episodio criminale in meno di 15 giorni accaduto nella zona, la gente ha sempre più paura.
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