Tu sei qui: Cronaca"Assessore ci dica"- Rossana Lamberti
Inserito da La Redazione (admin), venerdì 27 aprile 2007 00:00:00
Continua l'appuntamento con la rubrica "Assessore ci dica". Dopo l'intervista a "tutto campo" rilasciataci dal vice-sindaco Gianpio De Rosa, ilPortico punta i riflettori su Rossana Lamberti, assessore alla Qualità del Disegno Urbano e Contenzioso. Rossana Lamberti, con grande entusiasmo, traccia un bilancio di questi primi mesi di governo e anticipa i progetti futuri.
Rossana Lamberti, 44 anni, sposata con due figlie. Laureata in Giurisprudenza, Avvocato. Già coordinatrice di "Cava l'Ulivo e Oltre". E' stata referente degli "Ulivisti per Cava". Candidata nella lista "è viva Cava". Attualmente componente del direttivo dei Democratici di Sinistra.
A che punto è l'attuazione del programma del suo Assessorato?
«Abbiamo trovato il Comune in una fase di stallo, come avviene normalmente quando c'è un commissariamento. Il grosso del lavoro, quindi, è consistito nel rimettere in funzione l'attività amministrativa, riorganizzando gli uffici. Ciò per consentire sia che si lavori meglio, sia che si sfruttino adeguatamente le potenzialità e le capacità di ogni individuo».
Esiste un progetto per le aree periferiche?
«Abbiamo pensato alla rivisitazione del Piano del nostro territorio. Creeremo un Ufficio Piano ed un grande urbanista di livello nazionale ci darà la sua consulenza per ripensare alcune zone di Cava de'Tirreni, con particolare attenzione alle aree periferiche. La porta della città, ad esempio, resta in uno stato di degrado e va riqualificata. Abbiamo sempre avuto a cuore le zone periferiche, perché la nostra città è anche frazione».
Tra le finalità del suo Assessorato rientra il recupero della struttura di Monte Castello.
«Partirà a breve il recupero del Castello. Abbiamo scoperto, grazie ad una segnalazione dell'Associazione "Ente Montecastello", che si era verificato il crollo di alcune cannoniere. Abbiamo effettuato un sopralluogo unitamente alle due Soprintendenze, quella ai Beni Culturali e quella ai Beni Archeologici, ed è stato appurato che il crollo si è verificato in quanto, intorno agli anni '50, sulle cannoniere vennero piantati degli alberi ad alto fusto e furono create delle zone pic-nic. Per cui gli alberi, con le loro radici, oggi premono contro le cannoniere. Stiamo quindi eliminando le aree pic-nic, perché sono pericolosissime, e stiamo sradicando gli alberi in modo che non vadano a rovinare il monumento. Un sopralluogo è stato fatto anche dall'Università di Salerno».
Quali i tempi per il recupero della struttura?
«Le indagini e gli scavi archeologici si dividono in due parti: una prima fase, che è il sondaggio vero e proprio, ed un'altra fase, che è di recupero. Poi si potrebbe pensare alla riqualificazione del Castello interno, perché anche lì abbiamo problemi di cedimento».
Cava de'Tirreni è stata protagonista di mostre ed eventi molto importanti. Di cosa si tratta?
«Il Progetto Urban riguarda più aspetti, perché è "Città solidale". Lo abbiamo presentato a Venezia, dove abbiamo portato anche il nostro fiore all'occhiello nell'ambito dell'urbanistica, "Borgo in Luce". E poiché è piaciuto molto, ci hanno invitato a Modena per relazionare sulla capacità di Urban di attirare la partecipazione della gente».
In che cosa consiste "Borgo in Luce"?
«"Borgo in Luce" partirà tra poco. Il concorso è stato vinto da Fainomenon, una società di Roma di cui fanno parte anche alcuni architetti cavesi. Il nostro porticato è stato rivisitato con una luce che è moderna, ma non invasiva. L'aspetto più suggestivo è che la luce mette in rilievo gli archi».
Quali gli interventi previsti nella zona antistante la stazione?
«L'intervento, partito in questi giorni, prevede il restringimento della rotatoria stradale per un raggio di 50 centimetri, in quanto allo stato attuale la rotatoria non risulta idonea per le manovre dei mezzi pesanti che vi circolano, tenendo come punto fisso il lato adiacente l'ingresso della stazione ferroviaria. All'interno della rotatoria, inoltre, verranno piantati alcuni esemplari di palme nane, particolarmente efficaci nell'assorbimento del benzene immesso nell'aria, da cui spiccheranno il volo le sculture metalliche "Battito d'ali" dell'artista Carlo Catuogno, attualmente posizionate sul parapetto del ponte di San Francesco».
Quali, secondo lei, le opere più importanti portate sinora a termine dall'Amministrazione comunale?
«Si tenga conto che noi abbiamo trovato un parco progetti vuoto. Non posso parlare, quindi, di opere portate a termine da questa Amministrazione, perché avrebbe dovuto progettarle e metterle in esecuzione. Ci sono, invece, grandi opere, ma sono tutte in fase di progettazione. Abbiamo presentato tantissime opere, sia materiali che immateriali, per entrare a far parte del Parco Progetti della Regione Campania. Il primo pacchetto è stato il "Pierrebì", un progetto che si muove per il coinvolgimento dei bambini nella rivisitazione degli spazi della città. Sono i bambini, infatti, i fruitori della città di domani. Bisogna avere un'attenzione particolare verso le loro esigenze e le loro richieste. Si tratta di un'indagine sociologica. Ci stiamo attivando, poi, per il "Piano colore", che riguarderà non soltanto il borgo della città, ma anche i borghi antichi delle frazioni. "Piano colore" da fare assolutamente, perché abbiamo un patrimonio che non può essere minimamente abbandonato».
Per chiudere, cosa non rifarebbe con il senno di poi?
«Nulla, anzi ne farei altre di cose. Me ne rendo conto quando si partecipa ad eventi come quelli di Venezia e Modena, dove vi sono realtà più grandi, città che sono più avanti rispetto a noi soprattutto perché più ricche e, quindi, con la possibilità di pensare più in grande. Per dirne una, ad esempio, farei il Piano paesaggistico».
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