Tu sei qui: CronacaAssegnazione case, è polemica aperta
Inserito da La Redazione (admin), mercoledì 5 gennaio 2011 00:00:00
Ancora veleni e polemiche sulla questione case. Un botta e risposta incalzante, quello tra Liborio De Simone, segretario provinciale del S.U.N.I.A. (Sindacato Unitario Nazionale Inquilini ed Assegnatari), ed il sindaco Marco Galdi. Al centro della discussione i criteri adottati dall’Amministrazione comunale per l’assegnazione degli alloggi e la decisione del governo locale di costituire una commissione d’inchiesta per la verifica dei parametri applicati dall’Ufficio Patrimonio nell’attribuzione delle abitazioni.
Nel dettaglio, il segretario De Simone, non condividendo le scelte in merito all’assegnazione delle abitazioni, a suo dire di volta in volta modificate e riadattate da diverse e continue delibere, chiede il rispetto del regolamento originario approvato dal Consiglio comunale lo scorso mese di settembre. Secondo il sindacalista, la “precedenza” spetterebbe al popolo dei prefabbricati attualmente occupante la zona dove, poi, dovrebbero essere costruite le altre abitazioni e non ai cosiddetti “terremotati storici”.
Ad andare giù duro è anche Armando Milone, segretario provinciale del Sicet (Sindacato Inquilini Casa e Territorio), il quale sottolinea che l’eccezione alla legge sull’assegnazione delle case potrebbe avvenire solo per motivazioni serie e ben precise. In caso contrario, sempre a detta del sindacalista, si incapperebbe in azioni illegittime.
Pronta, però, sul punto la replica del sindaco Galdi: «Gli amici del S.U.N.I.A. mettono sotto accusa la decisione dell’Amministrazione di privilegiare, nell’assegnazione delle case, i terremotati storici, quelli cioè che da oltre 30 anni ormai vivono in baracche di lamiera. Devo dire che non c’è niente di irragionevole e di clientelare in questa scelta: c’è solo l’esigenza di fare giustizia. In ogni caso, ogni decisione relativa ai criteri per l’assegnazione delle case è stata assunta con provvedimenti di carattere generale, adottati all’unanimità del Consiglio comunale: mai nessuno dell’Amministrazione è intervenuto per favorire qualcuno».
Intanto, è stata ancora rimandata la consegna di 53 case a Pregiato. La scadenza, prima fissata per Natale e poi spostata per le prime settimane del corrente mese di gennaio, è stata ulteriormente “traslata”: questa volta si parla della prossima primavera come termine ultimo. Da Palazzo di Città fanno sapere che la causa del nuovo rinvio sarebbe da collegare alle cattive condizioni meteorologiche, che avrebbero rallentato i lavori.
Dunque, qualora venissero rispettati i tempi e le modalità, per la prossima primavera dovrebbero essere ultimati circa 120 alloggi di edilizia residenziale pubblica nel lato alto della frazione di Pregiato e costruiti altri 94 in quello inferiore.
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