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Cronaca

Arrestati i corrieri della coca

Inserito da Il Mattino (admin), martedì 4 dicembre 2001 00:00:00

Ai caselli autostradali mostravano la loro card, quella per i lunghi viaggi. A bordo di un camper familiare erano partiti da Rimini, diretti verso il profondo Sud. Non prima, però, di fare qualche sosta a Roma ed a Cava. Quella coppia di insospettabili - Carlo Giunta (nella foto in alto), 44 anni di Siracusa, e la sua convivente, Liliana Bercu Ocina, 34enne rumena (entrambi residenti a Rimini) - trasportava, però, droga. Cocaina nascosta tra i fornelli della minicucina, nel wc, nel doppiofondo dei bagagli e nell'imbottitura del reggiseno. Cinquanta grammi di polvere bianca in ovuli, pronti per essere ingurgitati in modo da non lasciare traccia. Carlo e Liliana non ce l'hanno fatta: sono stati arrestati sabato pomeriggio dalla squadra anticrimine, guidata dal vicequestore Sebastiano Coppola, con l'accusa di detenzione illegale per vendita di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. L'operazione è scaturita da una serie di segnalazioni giunte agli uffici del commissariato cittadino: «C'è un camper sospetto che deve passare per Cava». Ma ci sarebbe stata anche la testimonianza di alcuni clienti, reclutati come basisti: «La droga, quella per i vip, viene dal centro Italia, soprattutto dalla capitale del divertimento, la Riviera Romagnola».

Le indagini

È iniziata, così, un'attenta attività infoinvestigativa. Gli agenti si sono appostati per giorni, in attesa della roulotte familiare. E, travestiti, hanno raccolto indizi su quella coppia, di cui era certo il passaggio. Sono rimasti sul chi va là fino a sabato pomeriggio, quando nei pressi del casello autostradale Salerno-Napoli hanno avvistato il camper sospetto. Lo hanno accerchiato senza perder tempo. Hanno fatto irruzione nella casa sulle ruote, impedendo così alla donna (nella foto al centro) di liberarsi degli ovuli che aveva nascosto accuratamente nel reggiseno. L'hanno scoperta, infatti, a pochi passi dalla toilette. Anche lì, nel piccolo bagno, i poliziotti, supportati dai cani, hanno ritrovato altra droga. In tutto hanno sequestrato 50 grammi di cocaina, già confezionata in ovuli e pronta per la vendita. Oltre a 28 milioni di lire, secondo gli inquirenti indicativi del notevole traffico di affari messo in piedi dalla coppia. Gli agenti hanno arrestato Carlo Giunta e la sua compagna. Nella stessa giornata di sabato sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Fuorni. «Siamo soddisfatti - dicono dal commissariato - Con l'arresto di sabato abbiamo reciso uno, se non il maggiore canale di rifornimento della droga dei vip, che vede a Cava un grosso numero di consumatori». Anche se sembra chiaro che la coppia avesse in programma una sosta a Cava, le indagini non possono dirsi concluse. Gli inquirenti indagano per cercare di scoprire i legami tra l'organizzazione del centro Italia e Cava. Chi curerebbe i contatti con la Romagna? Ed una volta a Cava, chi avrebbe dovuto prendere in consegna la droga? Al momento non si esclude il coinvolgimento di altri corrieri, anche personaggi della zona, reclutati per piazzare le dosi.

L'inchiesta partì da De Rosa: i trafficanti acciuffati finora

Dai giovani incensurati al camper della droga. Sempre diversi e, se possibile, insospettabili: sono i corrieri reclutati dal giro di criminalità organizzata, che cerca di far arrivare grammi e grammi di cocaina in città. Appena due mesi fa, era il 2 ottobre, gli uomini del commissariato locale incastrarono Salvatore De Bartolomeis (nella foto in basso), 40 anni, titolare di una ditta a San Giuseppe al Pozzo, già conosciuto negli ambienti investigativi per i suoi continui contatti con gli spacciatori dell'Agro Nocerino- sarnese. L'uomo fu fermato nei pressi del cimitero, dove attendeva Massimiliano Bellanca, 30 anni, di Nocera Inferiore, specializzato nell'installazione di impianti satellitari, anche lui arrestato con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, per una consegna di cocaina. Circa 50 grammi che De Bartolomeis doveva piazzare ai clienti cavesi. Con questo sistema, corrieri insospettabili e consegne a domicilio, riuscivano ad eludere eventuali controlli ai posti di blocco.

Le consegne

La polvere bianca era destinata ai giovani della Cava bene, figli di noti commercianti, commercialisti, avvocati ed imprenditori, per un giro di affari di parecchi milioni. Due anni fa il caso della mansarda di via Formosa, dove gli agenti guidati dal vicequestore Sebastiano Coppola arrestarono l'imprenditore edile Andrea De Rosa. Il giovane fu sorpreso nell'appartamento, che divideva con altri 4 affittuari, in possesso di 80 grammi di cocaina, una bilancia di precisione ed altri oggetti per dividere la droga in dosi pronte per l'uso. Insieme ad un diario con i nomi e somme di denaro. Si parlò, in una prima fase di indagini, di presunti acquirenti o corrieri consumatori. La vicenda si è conclusa con una condanna a 4 anni di reclusione, intervallati da altri arresti legati in modo diverso ad un giro che sembra avere diversi tentacoli. Nel maggio dello stesso anno a finire in carcere fu Pasquale Sgambato, pluripregiudicato di Nocera Inferiore. Nella baracca di sua proprietà fu ritrovato un vero e proprio arsenale: cocaina, armi ed auto rubate. Le indagini non sono ancora concluse. Ancora largo il consumo di coca in città. Clienti che usano la polvere bianca nel chiuso di appartamenti dove si continuerebbe a rinnovare vecchie abitudini: party tra amici a base di alcool e coca.

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