Tu sei qui: CronacaAntenne, un presidio a Santa Lucia
Inserito da (admin), mercoledì 7 aprile 2004 00:00:00
Le proteste e le polemiche per l'installazione delle antenne non si attenuano. Il comitato cittadino di località Monticelli, a Santa Lucia, alza la voce. Ed intanto, l'assessore all'Ambiente, Luigi Napoli, accentua le distanze dal sindaco Messina, pur condividendo l'idea del piano e della possibilità di poter destinare i fondi al recupero dell'ambiente. «Chiediamo la sospensione dei lavori in attesa che gli organi preposti si esprimano sulla dislocazione dei vari siti», affermano i residenti nel comunicato inviato al sindaco ed alle forze politiche. Esprimono con forza il loro disagio, che nel corso degli anni non ha conosciuto tregua. «A Monticelli hanno insediato il bruciatore chiuso perché emetteva diossina, il canile, l'impianto di compostaggio ed ora vogliono imporci l'installazione delle antenne. È una zona a forte rischio di inquinamento», lamentano. L'incidenza delle malattie e delle morti, secondo i componenti del comitato, è altamente superiore a quella della media cittadina. I cittadini hanno issato uno striscione: «sì alla vita no alle antenne». È una protesta civile, ma dura. Stanno presidiando il sito perché i lavori non proseguano. Sono tantissimi, giacché i vari comitati sorti spontanei sul territorio - San Pietro, Maddalena, campo sportivo, Pregiato - si sono ora fusi, dando vita ad un unico comitato permanente. Intanto, l'assessore Luigi Napoli ha chiesto al sindaco l'adozione di un regolamento per la telefonia mobile: «Pur condividendo l'idea del piano e la non chiusura, riteniamo opportuno, se non necessario, adottare mediante apposito regolamento alcune misure di salvaguardia, intervenendo sulla normativa urbanistica comunale in modo da far sì che, se gli impianti dovessero essere effettivamente pericolosi per la salute umana, per lo meno siano adottate tutte le cautele necessarie, senza penalizzare le necessità produttive delle ditte che installano questi impianti, facoltà riconosciuta dalla Legge Gasparri». È un alt alla linea di Messina. Ed il sindaco? Per ora tace.
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