Tu sei qui: CronacaAmbulante rapito, Izzo confessa
Inserito da (admin), lunedì 12 luglio 2004 00:00:00
Dalla cella del carcere di Fuorni, Luigi Izzo, il 40enne accusato, insieme al 31enne Gerardo Ferrara, di sequestrato a scopo di rapina, ha ammesso la sua colpevolezza. Nel corso dell'interrogatorio tenutosi lo scorso venerdì, il pregiudicato cavese ha risposto alle domande del Giudice per le indagini preliminari. L'uomo ha confessato di aver sequestrato Eduardo Antonelli, commerciante di frutta, dopo averlo convinto a bere una birra contenente del sonnifero. Ha poi precisato che l'espediente era servito per caricarlo sull'auto e derubarlo. Un racconto lucido, che ricalca passo dopo passo la ricostruzione fornita dalla Polizia, che ha convinto l'autorità giudiziaria a firmare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due presunti complici. Incalzato dalle domande del giudice, Izzo ha ricostruito tassello dopo tassello la mattina del 23 gennaio scorso, quando Eduardo Antonelli fu ritrovato dalla Polizia in località Citola in stato di shock, derubato di oro e contanti. Izzo ha confessato di aver incontrato l'ambulante a Roccapiemonte in un'officina meccanica. Con un banale pretesto, gli avrebbero fatto bere della birra "drogata". Sarebbero riusciti, così, a sequestrarlo. A bordo della loro auto avrebbero raggiunto la località Citola: qui lo avrebbero derubato e poi abbandonato per strada. Venerdì si è proceduto all'interrogatorio anche dell'altro pregiudicato, Gerardo Ferrara, pure lui accusato di sequestro di persona a scopo di rapina. Assistito dal suo avvocato Lucia Capuano, Ferrara si è avvalso della facoltà di non rispondere. Contrariamente al suo presunto complice, ha deciso di non ammettere la sua colpevolezza e non rilasciare deposizione circa i fatti contestatigli. Si fanno più pesanti, dunque, le prove a carico di Izzo e Ferrara. Insieme alla testimonianza della vittima e dei rivenditori a cui fu piazzato il bottino, ora si aggiunge anche la confessione di uno degli arrestati. Senza escludere i risultati degli esami tossicologici, che hanno confermato la presenza del sonnifero. Per ora, i due pregiudicati restano in carcere.
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