Tu sei qui: CronacaAllarme sicurezza, sì alle telecamere
Inserito da (admin), giovedì 19 maggio 2005 00:00:00
Dopo una lunga giornata di lavoro si era fermata allo sportello bancomat, proprio sotto casa, per un prelievo dal suo conto bancario. Neppure il tempo di riprendere la carta e dalla borsa sono spariti i 200 euro appena prelevati. Intorno a lei nessuno ha visto nulla, del suo presunto borseggiatore neppure l'ombra. È accaduto qualche giorno fa nel centralissimo Corso Vittorio Emanuele. La vittima è una giovane donna medico, P.C., di 35 anni. «Per fortuna non sono stata aggredita - è il suo primo commento - Mi hanno portato via ben 200 euro direttamente dalla borsa senza farsene accorgere. Con ogni probabilità, hanno agito mentre ero attenta a ritirare e conservare la carta dal bancomat». La professionista non ha sporto denuncia, vista l'esiguità della somma ed i pochi elementi a disposizione per incastrare i malintenzionati. L'episodio, però, riaccende i timori di molti cittadini e polemiche apparentemente sopite, come quelle sulla necessità di un sistema di videosorveglianza delle strade. «Chi come me, per motivi di lavoro, si vede costretta a fare grossi depositi bancari - dice Marialuisa Senatore, assicuratrice - e dunque ha la necessità di portare in giro grosse somme di denaro, è senza dubbio più sensibile a questi problemi. Ormai da anni si parla dell'attivazione di un sistema di telecamere. L'apparecchiatura è già stata acquistata, ai tempi dell'Amministrazione Fiorillo, ma non è ancora entrata in funzione». Torna di stretta attualità, così, la discussione sull'attivazione delle telecamere e del sistema di videosorveglianza per monitorare aree di particolare importanza, come le traverse, facile via di fuga per i malintenzionati, ed in particolare i palazzi istituzionali e la Cattedrale. Telecamere già acquistate ed installate, ma non ancora in funzione, che permetterebbero alle forze di Polizia di lavorare in tempo reale sulla prevenzione e, se necessario, sulla repressione. «L'attivazione del sistema di videosorveglianza - afferma l'assessore alla Viabilità e Sicurezza, Giuseppe Gigantino - è diventata una mia battaglia personale. Non vogliamo una città blindata, ma va garantito in ogni caso un clima di serenità. Per questo servono anche le telecamere, che possono dissuadere i malintenzionati. Proprio in questi giorni abbiamo ottenuto un parere favorevole dell'autorità per la privacy ed io stesso ho incaricato il direttore generale del Comune di raccogliere tutta la documentazione ed accelerare la richiesta di pareri necessari all'attivazione del sistema elettronico». Secondo l'assessore Gigantino, l'occhio elettronico, operativo presso la centrale del Comando di Polizia Municipale, garantirebbe maggiore tranquillità ai cittadini, che sarebbero comunque informati della presenza di telecamere. La blindatura elettronica, infatti, è invocata da più fronti come arma per agire su un doppio fronte: la sicurezza e la lotta alle infrazioni stradali. «Cava non è certo una città pericolosa - precisa l'assessore Gigantino - ma ci sono episodi concreti che vanno tenuti sotto controllo. I nostri concittadini, quando sono in strada, devono sentirsi sicuri. Ora come ora, sono in tanti a richiedere il rilascio di permessi di circolazione nel centro storico per effettuare grossi depositi bancari. Da parte nostra non possiamo accontentare tutti, anzi i permessi vanno ridotti, limitandoli ai casi di vera e comprovata necessità». Cavesi sorvegliati speciali, torna l'antico tormentone tra privacy e sicurezza. L'occhio elettronico potrebbe allargare lo sguardo ed il suo campo d'azione: non solo in banca e nei supermercati, ma anche nelle strade del centro e, a breve, in quelle di periferia, come già accaduto in altre città limitrofe.
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