Tu sei qui: CronacaAcqua inquinata, pioggia di ricorsi contro il Comune
Inserito da Il Mattino (admin), lunedì 25 marzo 2002 00:00:00
Riesplode a Cava de' Tirreni il caso "bollette dell'acqua ai nitrati". La delegazione cavese dell'Unione Nazionale Consumatori, presieduta dall'avv. Luciano D'Amato (nella foto), alza il tiro ed invita tutti i cittadini che negli ultimi cinque anni hanno subìto disagi per il divieto di utilizzare l'acqua dei rubinetti, a causa dell'alto tasso dei nitrati, a recarsi ogni martedì pomeriggio presso la sede dell'associazione, sita in via Atenolfi, 42/46. Qui gli avvocati Angela Senatore e Laura Scermino procederanno direttamente a redigere gli atti di citazione nei confronti del Comune di Cava. «Da giugno scorso - dichiara l'avv. Luciano D'Amato - abbiamo posto il problema all'Amministrazione comunale. Successivamente, abbiamo più volte sollecitato gli assessori Trapanese, con delega alle Finanze, e Barbuti, con delega ai Consumatori, affinché rispondessero alle nostre richieste. Ma, al di là di cortesi incontri e promesse di disponibilità a trovare un'adeguata soluzione al problema, da oltre tre mesi non ho avuto più notizie. A questo punto diventa inevitabile avviare le procedure legali, anche per salvaguardare quei cittadini che, altrimenti, potrebbero non avere più la possibilità di chiedere i rimborsi, in quanto dopo cinque anni arriva la prescrizione». Un atto, dunque, anche di natura cautelativa. «Speriamo che ciò serva a smuovere questo stato di cose. Noi chiediamo - continua D'Amato - una convocazione ufficiale da parte del Comune, per trovare una soluzione che da una parte dia soddisfazione ai cittadini e dall'altra non metta in crisi le casse comunali, magari prevedendo una rateizzazione dei risarcimenti. Soprattutto, però, vogliamo sollecitare l'Amministrazione a trovare una soluzione al problema acqua, che quest'estate si preannuncia ancora una volta drammatico». Una batosta non da poco per le casse comunali, se si considera che, secondo una stima certamente per difetto, oltre quattromila sarebbero le famiglie interessate ad avviare l'iter legale per chiedere il risarcimento. Sulla scorta della sentenza della Cassazione, che aveva accolto le tesi del Giudice di Pace della sezione distaccata del Tribunale cavese, la quantificazione economica di ogni risarcimento potrebbe arrivare a circa 450 euro, comprensiva del rimborso del 50% della bolletta pagata e di una quota forfettaria sul disagio subito. A ciò, però, bisognerà aggiungere le spese legali. Un calcolo approssimativo della scure che si abbatterebbe sulle finanze comunali fa prevedere un impegno economico per l'Ente di circa 2 milioni di euro, per far fronte alla montagna di risarcimenti da pagare. Gli atti di citazione saranno inviati ai Giudici di Pace Pietro Pedicino e Guglielmo De Antonellis, della sezione distaccata del Tribunale di Salerno, nella sede di via Marconi a Cava. «Devo ringraziare - aggiunge D'Amato - i Giudici di Pace cavesi, che sono molto sensibili a queste tematiche e che hanno già dimostrato di tenere a cuore gli interessi dei cittadini cavesi». Il Comune ritiene, però, che siano già state previste modalità di rimborso, attraverso l'applicazione di una riduzione del 50% sul minimo contrattuale del canone dell'acqua per l'anno 1997 e per il primo quadrimestre del 1998. Solo per gli utenti di Pregiato si è reso necessario un taglio sulla bolletta fino a marzo '99. Da allora, con l'entrata in funzione del denitrificatore di viale Marconi e di quello di Santa Lucia e con una diversa gestione dei serbatoi, non ci sono stati ulteriori casi di superamento della soglia massima di nitrati. Questo è quanto emerso da una prima analisi relativa alle cartelle esattoriali dell'acquedotto. Il fenomeno dell'acqua ai nitrati ha attanagliato Cava dal '96. Ancora oggi, nonostante i due impianti di denitrificazione, rappresenta un grosso problema, tanto che tutti i pozzi comunali e quasi tutti quelli privati sono stati chiusi nell'ultimo periodo.
Anche il Consorzio di Bonifica sotto accusa
Nel mirino dell'Unione Nazionale Consumatori anche il Consorzio di Bonifica, che manda cartelle esattoriali ai cittadini cavesi nonostante questi ultimi non ricevano nessun beneficio e, pertanto, dovrebbero essere estromessi dal pagamento. Si sarebbe dovuta tenere una Conferenza di Servizi tra Comune, Consorzio ed Unione Consumatori per affrontare il problema, ma anche su questo versante nulla si muove, come denuncia l'avv. D'Amato, che punta il dito, inoltre, anche contro le banche cavesi. Con un sondaggio si cercherà di capire se esiste o meno un "cartello bancario" che abbia uniformato i listini ed i tassi di interessi.
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