Tu sei qui: CronacaAcqua e rifiuti, bollette pazze
Inserito da (admin), martedì 23 gennaio 2007 00:00:00
Migliaia di cavesi richiamati dal Comune per verificare il pagamento di acqua e rifiuti. A causare le code e le immancabili polemiche è stata l'impossibilità da parte degli uffici comunali di poter controllare l'effettivo pagamento da parte dei contribuenti delle bollette dell'acqua e dei rifiuti solidi urbani, messe a ruolo nel 2004 e che andavano pagate entro la fine del 2005. Non mancano neppure coloro che, dopo diversi anni, si vedono arrivare a casa un avviso di pagamento per rate che invece avevano già pagato. Nel mese di ottobre del 2005, tutti i cedolini di pagamento effettuati in quel periodo presso gli uffici postali della città andarono perduti per un furto ai danni del furgone postale, che li trasportava al centro meccanografico delle Poste di Firenze. Risultato: bollette alla mano, tutti al Comune per dimostrare il pagamento.
«Siamo nell'era dei computer - afferma Antonio Apicella - ed un furto di bollettini manda in tilt tutto il sistema. A rimetterci sono sempre i cittadini, che devono sorbirsi le file e perdere tempo». In pratica, le casse comunali hanno ricevuto dalle Poste l'accreditamento delle somme pagate dai cittadini, ma non sanno a chi corrispondono. Tutti i contribuenti, quindi, stanno recandosi al Palazzo di Città per dimostrare di aver pagato. «Ci scusiamo con i cittadini - afferma il consigliere comunale delegato ai Tributi, Emilio Maddalo - ma non è certo colpa degli uffici comunali, che si sono trovati nella condizione di non poter attribuire l'avvenuto pagamento delle bollette del 2005 di acqua e rifiuti ai singoli contribuenti». A fare la fila anche chi ha ricevuto un avviso per anni precedenti. «È sempre la stessa storia - afferma Cecilia Adinolfi - non è la prima volta che sono costretta a venire in Comune per dimostrare di aver pagato. E se non avessi trovato la ricevuta, possibile che da nessuna parte si possa avere un riscontro del pagamento?». «Ciclicamente - aggiunge Rosa D'Acunto - ci sono queste vere e proprio retate del Comune che richiede il pagamento. O c'è disservizio degli uffici o qualcosa non funziona nei computer».
Nei guai chi avesse perso la ricevuta, costretto a pagare due volte. Sarebbe un'impresa difficile, anche secondo l'Unione Nazionale Consumatori, chiedere ed ottenere una copia dalle Poste. «Purtroppo, bisognerebbe chiedere direttamente alle Poste di ricercare tra le procedure di registrazione degli sportelli - spiega il presidente dell'Unc provinciale, l'avv. Luciano D'Amato - la minuta personale del pagamento. Se ciò non dovesse avere esiti positivi, allora non resta che l'azione legale. In ogni caso, se le Poste non fossero in grado di verificare il pagamento, sarebbe sicuramente un grave disservizio».
Infatti, sembrerebbe che le procedure postali non abbiano la possibilità di risalire al nome del contribuente, se non attraverso la ricevuta di accredito, che resta all'impiegato allo sportello all'atto del pagamento. E se, come nel caso del furto al furgone postale, andasse persa, a rimetterci sarebbe solo il solito contribuente. Per ridurre tale rischio, da diversi mesi al Comune i bollettini pagati alle Poste, oltre al cartaceo, arrivano anche su cd.
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