Tu sei qui: CronacaAbusivismo, la paura non va giù
Inserito da (admin), mercoledì 9 settembre 2015 00:00:00
Salta lo sgombero di un immobile abusivo nella frazione San Martino, ma l’appuntamento è solo rinviato. Tanti i provvedimenti di abbattimento che pendono sulle costruzioni abusive del territorio e diversi gli interventi già effettuati in passato. Ma l’Amministrazione starebbe lavorando per risolvere l’annosa questione.
Era prevista per questa mattina l’operazione di sgombero ed abbattimento di un’abitazione in località Novelluzza di San Martino, dove già ai tempi dell’Amministrazione Gravagnuolo venne demolita la prima abitazione abusiva. Stavolta, però, nessuna ruspa in azione: è stato, infatti, disposto dalla Procura Generale il rinvio di 60 giorni, maturato all’indomani di alcune circostanze particolari che hanno permesso alla famiglia occupante di appellarsi ai contenuti della delibera di Consiglio dello scorso 15 dicembre (in merito ai cosiddetti “abusi di necessità”) ed alle disposizioni riservate a coloro che non possono usufruire di altra sistemazione abitativa.
Intanto, però, cresce in città la paura per una nuova possibile ondata di abbattimenti di immobili abusivi, considerato quanti cavesi in passato sono stati costretti - per necessità e con l’illusione di poter avere una casa propria - a costruire abusivamente disponendo di un piccolo terreno. Sono, infatti, circa 2.400 le case a rischio sgombero, perché edificate in zone rosse e ad elevato rischio idrogeologico, tra le frazioni di Santi Quaranta, Alessia, Annunziata, Sant’Anna, Santa Lucia, Passiano, Contrapone e San Martino.
Diversi i provvedimenti già eseguiti nel corso degli anni passati. Le operazioni hanno interessato per lo più costruzioni abusive edificate dopo il 31 marzo 2003 (data dell’ultimo condono edilizio). È ancora viva nella mente dei cavesi la vicenda che aveva angosciato, la scorsa estate, la famiglia Di Domenico-Fiorillo in località Breccelle, che si era barricata in casa nel tentativo - rivelatosi poi inutile - di evitare lo sfratto.
Su input dell’ex sindaco Marco Galdi, la questione è approdata anche in Consiglio comunale nel corso dell’ultima seduta, tenutasi lunedì scorso a Palazzo di Città. Al riguardo il sindaco Servalli ha fatto sapere di aver individuato un percorso possibile di risoluzione del problema, che renderà presto noto. Nel frattempo, pero, ha voluto mantenere per ora il massimo riserbo, in attesa di un parere da parte di un amministrativista autorevole, che possa guardare con occhio distaccato ed obiettivo alla situazione abusivismo edilizio a Cava de’ Tirreni e fornire suggerimenti utili per l’indirizzo amministrativo.
Giuseppe Ferrara
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