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Cronaca

Abbattimenti, "Casa Sicura" su Rai 3

Inserito da (admin), giovedì 4 agosto 2011 00:00:00

Il problema della casa è approdato alla trasmissione televisiva “Cominciamo bene”, andata in onda il 1° agosto in diretta dagli studi Rai Tre di Napoli. Anche se per pochi minuti, abbiamo portato all’attenzione dei media il dramma sociale degli abbattimenti in tutta la Regione Campania, dove si prevede un settembre molto caldo riguardante gli abbattimenti. Gli interessati sono oltre 70mila, con sentenze passato in giudicato: tutto ciò significa milioni di persone che verranno messe per strada senza collocazione di abitabilità.

Ribadisco ancora una volta il principio fondamentale, inalienabile ed indiscutibile, del bene essenziale della Casa, che assieme al lavoro costituisce un bene di prima necessità per la famiglia in virtù della costituzionalità dei diritti umani. Si prevede a breve una massiccia prova di forza da parte delle Procure per il ripristino della legalità. Legalità che cercano negli abusi di poveri lavoratori, che con stenti e sacrifici si sono costruiti una piccola casa.

In trasmissione, purtroppo, per mancanza di tempo non ho avuto possibilità di replica con il sostituto procuratore di Napoli, Giuseppe Noviello, ma neanche ho avuto risposta del perché si sono perpetrati tanti abusi. Ci deve essere un motivo per cui un cittadino è stato costretto a costruirsi una piccola dimora per sé e famiglia. Smettiamola un buona volta di ribadire sempre che questa è camorra e speculazione. Questa è solo esigenza di vita per sopravvivere. Tra non molto, con la crisi che ci attanaglia giorno dopo giorno, forse non ci sarà più neanche la sopravvivenza. Vi rammento che in Campania uno stipendio base di fatto è di 700/800 euro al mese. Sarebbe davvero drammatico nel caso venisse a mancare anche la casa. Signori cari, sbrigatevi a darci delle concrete e reali risposte.

Le precedenti Leggi-condono varate dallo Stato si sono rivelate inefficaci, a causa di una grave mancanza da parte della Regione Campania. L’abusivismo peraltro non avrebbe avuto ragione di esistere se le amministrazioni non fossero venute meno ad un proprio dovere. Presidente Berlusconi, Lei che in più occasioni si è mostrato disponibile, impegnandosi anche personalmente quando ci ha ricevuto a Palazzo Grazioli, si dia da fare per non vedere milioni di persone in mezzo ad una strada. Il tempo è tiranno, perciò prima della pausa estiva si adoperi per quanto ha promesso.

Se c’è un abusivismo di necessità è perché esistono uno Stato inadempiente ed un’Amministrazione che si sottrae al proprio compito (assenza di adeguati piani-regolatori, assenza di un’edilizia abitativa sociale). Scellerata e miope è stata la visione di quei governanti, eletti dal popolo per migliorarne le condizioni di vita, hanno ingessato la città di Cava de’ Tirreni con un vincolo paesaggistico, considerandola integrante della divina Costiera (?), quand’era più giusto considerarla integrata nel territorio di sviluppo dell’Agro Nocerino-Sarnese, per una vocazione agricolo-artigianale-industriale.

Altri Comuni vicini non hanno avuto questo beffardo e ridicolo vincolo, che ha distrutto l’economia cavese, per cui non hanno sofferto da circa 25 anni di questo problema e, quindi, non vivono il dramma degli abbattimenti. I cittadini devono avere le stesse possibilità davanti alle Leggi dello Stato. Se non ci fosse stato questo maledetto vincolo, avremmo potuto usufruire come altri cittadini italiani del condono del 2003 e della sua riapertura dei termini, che non rappresenta l’ennesima aggressione al territorio, in quanto consente di regolarizzare soltanto gli abusi esistenti e potenzialmente legittimi.

È l’occasione per prendere coscienza di una situazione di grande emergenza e lo stimolo affinché le istituzioni competenti possano attivarsi, così da rivisitare i piani urbanistici e permettere uno sviluppo dell’urbanistica nel segno della legalità e nel pieno rispetto dell’ambiente. È un’istanza di ascolto da parte di un’intera comunità che si vede negato il proprio diritto ad esistere. Una comunità che tenta invano di regolarizzarsi (su molte abitazioni già abbattute pendeva una richiesta di concessione in sanatoria in forza della Legge condono 2003, dato indicativo di una forte volontà di regolarizzarsi), ma che ignara si accorge ora che lo Stato le marcia contro.

Di recente la Camera, presieduta dall’on. Bindi, ha approvato la pregiudiziale di costituzionalità presentata dall’IdV, con la quale si evidenziava il carattere per taluni aspetti anti-costituzionale del provvedimento governativo meglio noto come dl anti-ruspe, adottato quale misura d’emergenza per fronteggiare le strazianti demolizioni in corso e per sopperire all’esigenza abitativa che sarebbe venuta a determinarsi. Provvedimento che di conseguenza è stato respinto.

Come invasati, i deputati dell’opposizione hanno creduto - e ne sono tuttora persuasi - di portare avanti una “missione divina”, uniti nella lotta allo scempio alla natura, scagliandosi contro un provvedimento che ha tutta l’aria di essere l’ennesimo condono, ma che invece è solo un intervento di assoluta ed improrogabile necessità, ignari - si spera - del danno esistenziale causato a migliaia di famiglie che vedono in quei pochi metri quadri a loro disposizione, per quanto abusivi, e non certo per loro colpa, il solo punto di riferimento della propria vita. Dove risiede, dunque, il senso della politica? É chiaro che sembra si stia proseguendo per la strada giusta, agendo nel segno della legalità, ma ci si accorge che l’umana dignità ne risulta profondamente lesa.

Non si approvi un provvedimento per partito preso. Altrettanto recente è il ritiro dalla manovra anticrisi, in esame in Commissione Bilancio, di un emendamento analogo. Chi troverà un’adeguata sistemazione alle numerosissime famiglie di sfollati, private della loro unica abitazione, ma anche di ogni senso civico e di ogni fiducia nei confronti dell’Autorità e della Pubblica Amministrazione? Chi ci guida e ci rappresenta sarà chiamato inevitabilmente a risponderne.

Comitato Casa Sicura, Geom. Luigi Di Domenico

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