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Si conclude la scuola di formazione sulla gestione del materiale fotografico, organizzata da Mudif e Fondazione Camera a Montesano sulla Marcellana

Montesano sulla Marcellana: si conclude la scuola di formazione sulla gestione del materiale fotografico

In 45 ore di lezione corsisti provenienti da tutta Italia hanno approfondito le tecniche di conservazione, catalogazione e digitalizzazione fotografica

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), venerdì 10 ottobre 2025 12:50:18

Dalla lastra alla pellicola, fino al digitale. La storia familiare della 28enne abruzzese Ersilia Tarullo, corsista di "Una settimana da archivista: la gestione del materiale fotografico" - promossa da IL DIDRAMMO APS - Museo Didattico della Fotografia(Mudif) e dalla Fondazione Camera - Centro Italiano per la Fotografia di Torino ETS - sintetizza in maniera efficace lo spirito dell'iniziativa che si è tenuta dallo scorso lunedì fino ad oggi a Palazzo Gervasio, nel centro storico del Comune di Montesano sulla Marcellana (Sa).

Durante il corso - articolato in 45 ore di lezione e al quale hanno partecipato 13 allievi provenienti da tutta Italia - è stato posto l'accento sul cambiamento radicale che ha interessato il trattamento del materiale fotografico, passato da una conservazione domestica e informale a pratiche archivistiche avanzate e digitalizzate.

I corsisti hanno lavorato su fondi fotografici in possesso del Mudif, esponendo e documentando stamane 10 ottobre, in un lavoro finale, le competenze acquisite.

"Ho deciso di frequentare la scuola perché voglio restaurare un fondo fotografico in mio possesso, che ripercorre la mia storia familiare e anche di Scanno, il mio paese di origine in cui mio nonno ha aperto la sua bottega di fotografo negli anni '50, poi gestita da mia zia e da mio padre - ha raccontato Ersilia Tarullo - Anche io sono fotografa e lavoro con il digitale. Il corso mi ha aiutato ad apprendere tecniche di pulitura e conservazione delle lastre e come digitalizzare le foto: competenze che mi saranno molto utili per mettere in ordine tutto il materiale che ho e grazie al quale ricostruirò la mia storia familiare". Un obiettivo, questo, che persegue anche il Mudif (con sede operativa al Convento di San Domenico a Sarno), il quale da anni restaura, custodisce e digitalizza foto di famiglia che non appartengono solo alla memoria familiare, ma anche a quella collettiva, testimoniando il cambiamento dei centri urbani e rurali, oltre alle tradizioni e alle consuetudini che caratterizzavano alcune comunità.

"Quest'esperienza si è rivelata molto interessante anche perché alla base c'è stato un lavoro collettivo grazie al quale sono stati indagati tutti gli aspetti legati agli archivi di foto - ha rimarcato il napoletano Dario Cotugno - Ho conosciuto il Mudif grazie alla sua fornitissima biblioteca, che mi ha dato modo anche di comprendere la valenza delle foto familiari spesso dimenticate nei cassetti". Per Pamela Krzemien, proveniente da Pisa, la scuola è stata molto formativa anche grazie "alla varietà di materiale fotografico in possesso del Mudif, che mi ha dato la possibilità di lavorare sulle lastre ma anche sulle stampe". Laura Milone di Scafati (Sa), che ha lavorato sul fondo fotografico Giulio Greco ed ha al suo attivo studi all'università di Firenze e alla scuola di fumetto italiana "Comix" di Napoli, ha sottolineato quanto sia "affascinante riscoprire attimi di intimità familiare, legata alla vita dei paesi, scandita da celebrazioni religiose ed eventi intimi come nascite, matrimoni e funerali: tutti documentati con fotografie di famiglie che, insieme, fanno la storia della comunità a cui appartengono".

"Il corso del Mudif si è concentrato sulla formazione di una figura professionale di nicchia, quale è quello dell'archivista fotografico, che ancora non è delineata pienamente - ha spiegato Rosario Petrosino, direttore del Museo didattico della fotografia (Mudif) - Il lavoro dell'archivista permette di salvare il documento fotografico il cui valore è riconosciuto dalla Soprintendenza, che infatti ha posto vincoli sui fondi fotografici per la straordinaria importanza documentale". Barbara Bergaglio, responsabile del Dipartimento Archivi di Camera - Centro italiano per la fotografia di Torino e docente della scuola, ha sottolineato: "Abbiamo cercato di sviluppare negli allievi una sensibilità che li portasse a comprendere che cosa non si deve fare quando si entra in contatto con materiale così delicato e quali sono le tecniche per valorizzare e salvaguardare il documento fotografico". Sull'alto valore documentale delle foto per ricostruire la vita delle comunità si è soffermato anche il sindaco di Montesano sulla Marcellana Giuseppe Rinaldi. "Le foto sono sempre un'emozione ed hanno un valore speciale per la salvaguardia della memoria - ha detto - Questo tipo di corso dimostra la passione per il passato e pone le basi per un lavoro successivo, fondamentale per conservare intatta la storia dei centri rurali e urbani".

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