Territorio e AmbienteSalerno: 27 ottobre secondo appuntamento con "Mare da... libri"
Inserito da (redazioneip), mercoledì 25 ottobre 2017 16:06:50
Gli autori, dopo i saluti di Diana De Bartolomeis, vice presidente dello Yachting Club Salerno, sono affidati alle interviste di Alfonso Bottone, direttore organizzativo di ..incostieraamalfitana.it. "Sulle orme del pellicano" dello scrittore e poeta salernitano Gerardo Pagano è anche il titolo del libro che Fausto, il protagonista della vicenda, riceve da una donna, e ancor prima di un dipinto di cui si innamora. Quell'impressione immediata di familiarità con un'opera che ritrae un pellicano in volo e lo sguardo di un ragazzo sarà solo l'inizio di un viaggio dentro un mondo pieno di sorprese.
E poi c'è un altro libro ancora, dal titolo Storia di una foglia, un racconto poetico sulla bellezza e la vitalità della natura... Sono tutte storie che richiamano altre storie, altre suggestioni, altri paesaggi, che finiscono per intrecciarsi e disvelare la magia della vita e del tempo.
"L'albero di noce" di Filomena Baratto, scrittrice e poetessa di Vico Equense, è la storia di una bambina abbandonata, di un amore nato arrampicandosi sui rami di un albero di noci, di una fuga lontano dalla vergogna e dal biasimo, di partenze e di ritorni, di scelte, di solitudine, di rimpianto. È la storia di un inizio che si rispecchia nella sua fine. La protagonista, Rosella, attraversa la sua vita affrontando sfide e difficoltà che mettono a dura prova la sua capacità di resistere. Tuttavia la forza e la tenacia che l'accompagnano le consentono di andare avanti, sia pure portando con sé i resti del dolore che, quando passa, non può non lasciare traccia. Al centro del romanzo c'è la miseria e la grandezza di un vita che si snoda attraverso una serie di eventi lieti e, soprattutto, di circostanze amare, le quali condurranno a una saggezza che solo il tempo può regalare.
In "Libero di morire" ogni allusione a fatti e persone è puramente casuale. Una precisazione di prassi che qui è necessaria. Infatti la storia narrata dall'ingegnere e scrittore beneventano Giuseppe Corbo, è piena di loschi intrecci in cui alla spregiudicatezza della malavita si legano sordidi interessi di insospettabili potenti, di settori corrotti dello Stato, che gestiscono i rifiuti senza alcun interesse per la salute di tutti. Una storia non vera, ma drammaticamente verosimile se confrontata con le cronache e le inchieste giornalistiche degli ultimi anni. Un mondo marcio, più nauseabondo e ripugnante dei rifiuti sotto i quali si nasconde; ma da esso emerge chi riesce a distinguersi per onestà e lealtà.