Territorio e AmbienteNel campo delle viole: Simonetta Lamberti sempre nel cuore dei Cavesi

Nel campo delle viole: Simonetta Lamberti sempre nel cuore dei Cavesi

Inserito da (Redazione), domenica 11 agosto 2019 13:07:39

di Angela Vitaliano

"Per non dimenticare, per costruire..." queste frasi hanno animato le serate del 27 e del 29 luglio nella corte Rinascimentale di Casa Apicella a Cava de' Tirreni . Sould out in entrambe le serate per assistere allo spettacolo " Nel Campo delle Viole" scritto da Diego Sommaripa e Ivan Luigi Antonio Scherillo. Diego Sommaripa ha diretto lo stage estivo organizzato come ogni anno dal Teatro Luca Barba trattando l'argomento dell'eterna lotta tra il bene e il male. Il bene rappresentato da tre morti innocenti per mafia: Antonio Landieri, un disabile ucciso per sbaglio (Nicola Della Porta), la cavese Simonetta Lamberti, 11 anni uccisa in un attentato al padre il giudice Lamberti (Alessandra De Simone), Salvatore Nuvoletta,il carabiniere eroe, morto per salvare un bambino di 9 anni facendogli scudo con il suo corpo( Pietro Paolo Parisi) e il male rappresentato dal cattivo consigliere Corrado (Giuseppe Cardamone), dal politico mellifluo e infido (Mario Odato), dalla donna del politico Echia, interpretata alternativamente da Carolina Damiani, Valeria Palladino e Mariagrazia Lambiase (Echia è l'antico nome della collina su cui sorge Napoli). Lo spettacolo nella versione originale fu già rappresentato al Premio Li Curti che vinse nel 2013, madrina Liliana De Curtis, ed ebbe la menzione speciale al Premio Landieri sempre nel 2013.

Un pubblico commosso, ha seguito lo svolgersi delle azioni, che si sviluppavano su più parti. Il regista ha immaginato che il tutto si svolgesse in un luogo non ben determinato, mentre dal terrazzo (che poteva anche essere il Paradiso) si affacciavano a tratti delle figure evanescenti che donavano al pubblico brani della Festa organizzata dalle vittime della mafia per i bambini da essa uccisi tratti dalla Cantata per la festa dei bambini morti per mafia di Luciano Violante. E allora si sentivano le voci di Rosalba Vitale, bravissima calabrese, Antonietta Cavaliere, Tiziana Memoli, Angela Vitaliano, Mariantonietta Apostolico, Paola Avagliano, Antonella Vitale. Sulla scena principale si assisteva al dolore dei genitori di Antonio Landieri ( Gerardo Caputo e Teresa Accarino), ai commenti di una brava giornalista (Fabiana Penna), alle dolci parole della mamma di Simonetta(Assunta Santoriello).

L'inizio ha visto Alessandro Bruno (splendida voce in Kumbaya e in Vesuvio), declamare una sua poesia in vernacolo e la processione delle donne del terrazzo che passavano in mezzo agli spettatori pronunciando nomi conosciutissimi di vittime della mafia. Emozione fortissima. Non un cellulare, non una distrazione qualsiasi, non movimenti nervosi, il pubblico seguiva con interesse e commozione. Occhi lucidi e fazzoletti in mano. Applausi a scena aperta. E anche le recensioni successive sono state positive. Una per tutte: un'insegnante ora in pensione, che ha lavorato a lungo a Caivano congratulandosi con Cardamone gli ha detto di averne conosciuti molti come il suo personaggio, che oscuravano le pur brave persone che purtroppo vivono in quei quartieri. La famiglia di Simonetta è stata presente in entrambe le serate. Meglio non prolungarsi oltre ma regista e attori meritavano di essere citati. Che dire di colei che è artefice di tanti eventi culturali a Cava? Semplicemente che è un genio, soprattutto per la grinta e la capacità di non demordere davanti agli ostacoli che le si frappongono.

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