Territorio e AmbienteIl progetto "La rosa antica di Pompei"

Il progetto "La rosa antica di Pompei"

Inserito da (Redazione), domenica 18 febbraio 2018 12:18:19

di Paolo Spirito

Si torna a parlare, ma soprattutto a realizzare, la seconda fase del Progetto "La Rosa Antica di Pompei", nato da una collaborazione tra il Dipartimento di Agraria dell'Università di Napoli Federico II, la Soprintendenza Archeologica Pompei e la Società "Villa Silvana srl" di Boscoreale. La ricerca è finalizzata alla costituzione di una rosa riconducibile al genotipo/fenotipo (soprattutto in termini di colore, numero di petali e profumo del fiore) più diffuso a Pompei e in Campania in epoca romana. I risultati della ricerca costituiranno la base per la realizzazione di un laboratorio per la sperimentazione, la produzione e la commercializzazione dei prodotti cosmetici e alimentari aventi come elemento base la rosa. Il laboratorio, cui sarà annesso anche un "Museo della rosa", sarà realizzato a Boscoreale, nell'attuale sede di Villa Silvana in via Giovanni della Rocca n. 76. Una prima parte del progetto, dedicata a uno studio della rosa nel mondo antico e in particolare a Pompei, è già stata svolta. I risultati sono contenuti in una pubblicazione, uscita lo scorso mese di maggio per l'editore L'Erma di Bretschneider, intitolata "La rosa antica di Pompei", con contributi di Ernesto De Carolis, direttore del Centro di Ricerche Applicate della Soprintendenza Pompei, Adele Lagi, responsabile UNESCO della Soprintendenza Pompei, Gaetano Di Pasquale, ricercatore presso il Dipartimento di Agraria dell'Università Federico II° e il giornalista Carlo Avvisati.

Le conclusioni di questa prima parte della ricerca, sulle quali si articola l'iniziativa oggetto della presente proposta, sono così sintetizzabili:

La possibilità utilizzare le moderne tecniche di genetica molecolare associata alle potenzialità dell'ibridazione sessuale potrebbe permettere di costituire una rosa rossa riconducibile a quella dell'antica Pompei. La Soprintendenza Pompei ha elaborato la prima parte della ricerca insieme al Dipartimento di Agraria; nell'evoluzione del progetto, si prevede che essa metta a disposizione, nell'area degli Scavi, degli spazi per l'allestimento di un campo per la collezione di rose antiche e moderne, che potrebbe anche essere aperto al pubblico. La soc. Villa Silvana s.r.l. di Boscoreale vanta una notevole esperienza nella coltivazione e diffusione della rosa; essa svolge un ruolo operativo nell'attuazione del programma, assumendone anche la funzione imprenditoriale. Villa Silvana sarà parte attiva, insieme al Dipartimento di Agraria, nelle fasi di raccolta di germoplasma di rosa, allevamento, valutazione e selezione di materiali genetici (parentali e progenie) di interesse per gli obiettivi del progetto, nell'allestimento di un campo per la collezione di rose antiche, ibride e selvatiche. Villa Silvana, inoltre, possiede una struttura, riportata nelle planimetrie che seguono, che sarà in parte utilizzata per la realizzazione del Museo della Rosa, ove saranno raccolti documenti e attrezzature che ripercorrono lo sviluppo della cultura delle rose dall'antica Pompei ai giorni nostri. In parte la struttura sarà destinata all'allestimento di un laboratorio sperimentale per colture in vitro e per l'estrazione di essenze. Nel giardino della villa sarà allestita anche una serra, mutando la destinazione della struttura già autorizzata dal Comune di Boscoreale come gazebo-pergolato nell'anno 2013 e non ancora realizzata (è allegato il permesso di costruire). Questa serra sarà principalmente destinata all'acclimatamento delle vitropiante prodotte nel laboratorio di colture in vitro.

Dopo aver provveduto al reperimento del germoplasma e alla costituzione varietale (Fase 1°), dal prossimo mese di marzo si passerà all'allestimento di un campo catalogo e la realizzazione del laboratorio sperimentale per la micropropagazione dei genotipi superiori, l'estrazione delle essenze e la produzione di profumi ed altri prodotti derivati delle rose selezionate (Fase 2°).

Per questo progetto si prevedono ricadute occupazionali, di immagine e di attrattività turistica.

In particolare:

-ripristino sperimentale della rosa pompeiana;

-i giovani formati durante il progetto potranno realizzare a spin-off per la commercializzazione della/e varietà di rosa ottenute e per la produzione di essenze e profumi riconducibili alla rosa pompeiana;

-inserimento del campo sperimentale/roseto in un percorso turistico- museale interno e all'esterno dell'area archeologica; il percorso, dedicato alla botanica e alle piante comprende il verde ornamentale, i giardini già esistenti, gli affreschi e in prospettiva il nascente spazio espositivo che si prevede di realizzare nel 2017 in corrispondenza dell'attuale Laboratorio di Scienze Applicate della Soprintendenza;

- il profumo della rosa di Pompei rappresenterà un doveroso omaggio ad uno dei più celebri siti archeologici ed evocherà quanto di più intrigante era presente nella vita degli uomini e donne di duemila anni fa;

-possibilità di creare un marchio IGP/IGT della rosa pompeiana.

La "Rosa Antica di Pompei" sarà anche al centro di una prossima puntata estiva di Linea Verde Raiuno.

 

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