Storia e StorieUltima tappa, l'Est europeo

Ultima tappa, l'Est europeo

Inserito da (admin), martedì 31 dicembre 2002 00:00:00

POLONIA

Capodanno in Polonia è conosciuto come la vigilia di San Silvestro. Questo nome, secondo la leggenda, deriva dal papa Silvestro I, che avrebbe imprigionato un drago denominato Leviathan, che altrimenti avrebbe distrutto il mondo il primo giorno dell'anno 1000. A Capodanno, così, ci si rallegra che il mondo non sia finito. Per questo motivo la vigilia del nuovo anno è stata denominata San Silvestro. Nelle città polacche il Capodanno è celebrato in modi più o meno convenzionali. Alcune città ospitano eventi tradizionali, come, ad esempio, il ballo a Varsavia della Philharmonic Society (nella foto), il ballo degli sportsmen o il ballo al castello a Golub-Dobrzyn. I balli del nuovo anno cominciano sempre con una Polonaise. In passato, il Capodanno era anche un periodo durante il quale venivano fatti molti scherzi. Poteva capitare, così, che si smontassero dei vagoni, che venivano poi assemblati sul tetto di una casa, o che si spalmassero le finestre di catrame. Nella regione di Zywiec, per esempio, gruppi di ragazzi, travestiti da diavoli, orsi, zingari e mendicanti, si aggiravano nel villaggio e, schioccando la frusta, accostavano giovani ragazze e le buttavano nella neve. Tutti gli scherzi venivano perdonati, perché servivano a cacciare l'anno vecchio. Un'altra tradizione per l'anno nuovo consisteva nel cuocere pani tradizionali. Pezzi di pane a forma di animali venivano regalati dai padrini ai loro figliocci. Il pane a forma di un anello, di una traversa o di un bambino veniva nascosto sulla tavola da pranzo ed usato per augurare fortuna. Infatti, il ritrovamento dell'anello significava "attesa di unione"; la traversa indicava l'entrata nel clero; il bambino, invece, simboleggiava una nuova nascita. Vi sono altre credenze legate al Capodanno: chi si sveglia presto il primo giorno del nuovo anno si sveglierà presto per il resto dell'anno; coloro che, alzandosi dal letto, toccheranno il pavimento con il piede destro, godranno di molta fortuna per l'anno intero; coloro che desiderano ottenere ricchezza dovranno mettere delle monete in un sacchetto, che poi agiteranno rumorosamente correndo per i campi.

UNGHERIA

In Ungheria (nella foto, Budapest by night) la tradizione di Capodanno prevede che vengano bruciate le effigi di "Jack Straw", che incarna gli eventi negativi dell'anno che se ne va. Il "Jack Straw" viene trasportato per il villaggio prima di essere bruciato. La vigilia del nuovo anno è anche conosciuta con il nome di San Silvestro (Szilveszter). E' un giorno lavorativo, che passa nell'attesa del veglione, che di solito si trascorre con gli amici. I piatti tradizionali del veglione di Capodanno sono il maiale freddo, che si gusta a mezzanotte, wienerwurst con rafano o senape e seme di papavero. La mattina dopo, viste le pesanti bevute, si mangia la minestra di cavolo. A mezzanotte si stappa lo champagne e si intona l'inno nazionale ungherese. Ecco alcune tradizioni per l'anno nuovo: un uomo dovrebbe essere la prima persona ad augurarvi "felice anno nuovo" per portavi fortuna; bisogna mangiare lenticchie per essere belli; non bisogna mangiare pollame, perché la fortuna tramonterà, mentre nutrirsi di carne di maiale è beneaugurante.

BULGARIA

Per il giorno di Capodanno in Bulgaria i bambini vanno di casa in casa con ramoscelli decorati con fiori, popcorn e piccoli bagel (nella foto in basso, ciambelline). Colpiscono leggermente gli adulti sulla schiena o sulle spalle e recitano un piccolo poema, augurante salute, ricchezza e successo per il nuovo anno. In cambio, gli adulti regalano caramelle e dolci. La tavola di Capodanno serve da spunto per invitare amici e gustare specialità gastronomiche, spesso prese in prestito da altri Paesi. Per tradizione, in tavola vengono serviti tipici frutti della terra: fagioli, sottaceti, riso cotto, confezionato in involtini di foglie di cavolo o di vite (sarmì), frutta secca sciroppata. Non deve mancare, naturalmente, il pane, che non si taglia con il coltello, ma che si spezza con le mani e che si distribuisce prima agli adulti e poi ai piccoli. Se un boccone di pane si mette sotto il cuscino, i desideri potranno avverarsi. La notte tra il 31 dicembre ed il 1° gennaio si mangia e si beve molto. Ogni piatto, infatti, invita ad una buona bevuta, a cominciare dall'immancabile crostata e dai grassoli, fino al tacchino o al porcellino al forno con crauti. Gli involtini di riso bollito in foglie di vite si servono sia a Natale che a Capodanno.

ROMANIA

Anticamente, per i rumeni la capra rappresentava l'animale che faceva la sua apparizione prima dei cambiamenti climatici. Nel tempo, quindi, essa è divenuta oggetto di culto. Infatti, il ballo cosiddetto "della capra", che ne rappresentava l'uccisione, la sepoltura e la resurrezione, era una cerimonia religiosa solenne. Attualmente, nell'ambito delle feste agrarie, il ballo è divenuto un rituale propiziatorio della fertilità, dell'abbondanza dei raccolti e dell'aumento dei capi di bestiame. La maggiore prosperità invocata per l'anno futuro è rappresentata dai chicchi di grano lanciati verso il cielo dal padrone di casa, nell'ambito della processione "della capra". Il ballo della capra, che si è diffuso in tutta la Romania alla fine del diciannovesimo secolo, veniva considerato un ballo pagano, al punto che molti rappresentanti del clero rifiutavano di ricevere la processione nelle loro case, poiché vietata dalla religione cristiana. Al giorno d'oggi, il ballo è soltanto un pretesto per uno degli eventi artistici tradizionali. Un'occasione per fare sfoggio di ornamenti vistosi ed oggetti domestici (tappeti e tovaglie ad esempio), tutti usualmente di colori vividi, considerati di buon auspicio per l'anno entrante. La sera di Capodanno, gruppi di uomini celibi o sposati da poco vestono un antico costume, illustrato con immagini, che ricordano la principale attività della popolazione, l'agricoltura, e compiono un rito che è di buon auspicio per la fertilità dell'anno che verrà.