Storia e StorieOspedale Cava de' Tirreni, CISL spinge per riapertura Rianimazione: «Questione di necessità impellente per bacino metelliano»

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Ospedale Cava de' Tirreni, CISL spinge per riapertura Rianimazione: «Questione di necessità impellente per bacino metelliano»

«Rianimazione deve essere riaperta assolutamente per garantire con efficienza ed efficacia i fabbisogni, assicurare le prestazioni che il presidio cavese ha sempre erogato con eccellenza»

Inserito da (redazioneip), giovedì 27 maggio 2021 09:41:17

«Solitamente si è molto cauti nel chiudere un reparto o nel ridurlo di posti letto, e noi chiediamo che ci sia sempre ponderatezza per le scelte più logiche ed opportune per i cittadini ed utenti salernitani e di tutta la regione». Sono le parole, affidate ad una nota stampa, dei delegati della CISL dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno Iannone, Biondino, Tortora, Pumpo, Di Pietro, Guariglia, Lopez, Panzuto e De Chiara dopo la mancata riapertura del reparto di rianimazione all'ospedale "Santa Maria dell'Olmo" di Cava de' Tirreni.

«Oggi - continuano i delegati della CISL - avere pochi pazienti che si possono contare sulle dita di una sola mano e distribuirli su due reparti tra Ruggi e da Procida, dà il senso che tutto ciò oltre ad essere ridondante non risponde a logiche di ottimizzazione di risorse umane e tecnologiche. Ribadiamo la necessità di ricercare oculatezza nel disporre l'utilizzo delle risorse disponibili, e se le due terapie intensive in due fanno dieci posti letto, per averne nel concreto solo tre occupati, allora è molto probabile che possano essere accorpate in un solo reparto e liberare risorse umane necessarie per la riapertura della terapia intensiva dello stabilimento di Cava dei Tirreni.

Quest'ultima, chiusa a dicembre scorso, deve essere riaperta assolutamente per garantire con efficienza ed efficacia i fabbisogni, assicurare le prestazioni che il presidio cavese ha sempre erogato con eccellenza, senza dimenticarci che in tal modo si potrà dare continuità e soprattutto sicurezza nell'erogazione dei servizi sanitari. Questa non è più una questione di opportunità ma di necessità impellente per il bacino metelliano. Oltretutto si chiede alla direzione strategica di scorrere le graduatorie e reclutare le professionalità necessarie che risultano in carenza e dare completezza a quei reparti ancora sottorganico anche per garantire le ferie dopo oltre un anno di stremante lavoro profuso a contrastare l'epidemia ancora in atto».

«La CISL FP Salerno ha a cuore l'interesse dei lavoratori, della messa in sicurezza dei pazienti e dei servizi eccellenti che eroga la struttura ospedaliera di Salerno, e tali aspetti si possono garantire solo ed esclusivamente con organici adeguati ai fabbisogni assistenziali», chiosano i delegati.

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