Storia e StorieOspedale Cava, arrivano gli infermieri. Biondino (Cisl): «Segnale importante, ma persistono ancora lacune di portata elevata»

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Ospedale Cava, arrivano gli infermieri. Biondino (Cisl): «Segnale importante, ma persistono ancora lacune di portata elevata»

Le parole di Gaetano Biondino, delegato della Cisl Fp, sulla situazione all'ospedale cavese

Inserito da (redazioneip), venerdì 5 marzo 2021 09:46:33

Buone notizie per l'Ospedale di Cava de' Tirreni. Dopo oltre quattro mesi dall'accorpamento dei reparti di Chirurgia e Ortopedia, Gaetano Biondino, delegato della CISL FP di Salerno e delegato della RSU dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, ha annunciato il tanto atteso arrivo degli infermieri presso il nosocomio metelliano. Il delegato della CISL FP di Salerno ha rivelato che i neo arrivati sono già stati scorporati, con il conseguente aumento dei posti letto.

Per Biondino «è un segnale di apertura della Direzione Generale nei confronti del nosocomio metelliano Santa Maria dell'Olmo». Ma tutto ciò «non basta».

«Persistono - continua Biondino - alcune lacune di portata elevata: la mancanza di medici in Ortopedia, Chirurgia e Pronto Soccorso, anche se il discorso prevalente su tutti è quello della Rianimazione, in quanto un ospedale con reparti chirurgici non può essere monco di tale servizio, per cui si confida in un assetto riorganizzativo che preveda quanto prima la riapertura della Rianimazione e l'arrivo di anestesisti per poter garantire le attività operatorie e i livelli minimi assistenziali».

Oltre al Covid, Biondino spiega che «vi è la necessità di riaprire le attività di elezione, poiché la emergenza in atto dovuta alla pandemia che non si arresta, non può non avere gravi ripercussioni anche con tutte le altre patologie croniche e degenerative se non curate».

«Abbiamo l'obbligo - chiosa Biondino - di ipotizzare un nuovo modello di assistenza sanitaria che deve tendere a valorizzare le attività territoriali e rivalutare la necessità di potenziare i presidi ospedalieri di comunità. Su tali aspetti bisogna riaprire il confronto, evitare duplicazioni e rendere funzionale ogni struttura sanitaria trascurata dalle politiche del risparmio, del ridimensionamento e della chiusura».

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