Storia e StorieIl primo pellegrinaggio dei cavesi presso la Badia di Cava

Il primo pellegrinaggio dei cavesi presso la Badia di Cava

Il 24 settembre 1944, il clero e la città metelliana compirono un pellegrinaggio allo speco di Alferio per manifestare la loro gratitudine all'incredibile operato dei padri benedettini

Inserito da (redazioneip), mercoledì 25 settembre 2019 10:23:17

Il gruppo Cava storie, che ha lo scopo di far conoscere a grandi e piccini le bellezze di Cava de' Tirreni e dintorni, specie quelle di cui poco si parla, ha voluto ricordare il primo pellegrinaggio dei cavesi presso la Badia di Cava a ricordo della guerra.

Tutto ebbe inizio nel settembre 1943. Cava era minacciata dai bombardamenti e la popolazione decise di trovare rifugio nelle sacre mura della Badia Benedettina. Qui, grazie allo straordinario impegno dei monaci, la Badia accolse tra le sue mura più di 6000 persone del salernitano e del napoletano fino al termine dell'emergenza.

Il 24 settembre 1944, il clero e la città metelliana compirono un pellegrinaggio allo speco di Alferio per manifestare la loro gratitudine all'incredibile operato dei padri benedettini. Erano in quattromila e tra esse c'era anche l'allora Vescovo di Cava e Sarno, Mons. Franc. Marchesani, in foto insieme all'abate Idelfonso Rea (al centro) e al il sindaco Pietro De Ciccio (a sinistra) (fonte: "Ascolta" n. 158, dicembre 2003 - marzo 2004, pag. 6).

Dinanzi all'Altare Basilicale, il Vescovo si prostrò sul pavimento e lo baciò in nome proprio e del popolo metelliano. Quindi molti si accostarono al Sacramento della penitenza: gli uomini furono confessati nell'androne della porteria, mentre e le donne in Cattedrale. Poco dopo fu celebrata una Messa pontificale, con il Vescovo che sciolse un inno di ringraziamento all'Altissimo, alla SS. Vergine ed ai Santi Padri Cavensi, per i benefici compartiti al suo popolo ed auspicando la piena rivalutazione dei principi cristiani, come unico rimedio alle presenti rovine della nostra patria. Terminando il S. Sacrificio, i fedeli si strinsero riverenti intorno ai due Presuli, rievocando, commossi, l'onta dell'arresto e della prigionia inflitta loro dai tedeschi. Dopodiché il corteo prese la via del ritorno (fonte: Notizie riguardanti il S. Monastero della SS. Trinità di Cava. Dal Gennaio 1944 a Dicembre 1955. Vol. IV, pag. 34-35).

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