PoliticaSenatore: "Messina catastrofe, Galdi fallimento"

Senatore: "Messina catastrofe, Galdi fallimento"

Inserito da (admin), giovedì 29 settembre 2005 00:00:00

"Messina una catastrofe, politicamente ed amministrativamente. Marco Galdi ridimensioni la sua sfrenata ambizione. Il suo Progetto è fallito". L'avv. Alfonso Senatore di "Città Unita" non risparmia accuse e bacchettate all'ex sindaco metelliano ed al leader di "Progetto Cava". Nel primo comunicato Senatore si sofferma sulle "figuracce" di Alfredo Messina, invitandolo a ritornare sui banchi di scuola all'Università, piuttosto che a Palazzo di Città. Nel secondo comunicato attenzione puntata sui criteri di scelta del candidato sindaco Luigi Gravagnuolo. Nel mirino del leader di "Città Unita" Marco Galdi ed il suo appello a scongiurare ogni forma di "Salernocentrismo". Leggiamo insieme i due comunicati...

La catastrofe Messina
Messina, non solo politicamente, ma anche e soprattutto dal punto di vista amministrativo, ha dimostrato ampiamente di essere una catastrofe, dannosa per qualsiasi Ente da governare e per chiunque, allo stesso, sciaguratamente, si affidi e si affianchi. Di qui il fuggi fuggi generale del suo, ormai ex, esercito allo sbaraglio. Difatti nei quattro anni del suo mal governo della città non ne ha azzeccato una. Figuracce su figuracce. Tra gli errori amministrativi più eclatanti ricordiamo:
- Gli annullamenti, per manifesta illegittimità, da parte dell'allora vigente Coreco (organo di controllo), di quasi tutte le nomine fatte agli "amici di merende politiche", ivi inclusa quella del city-manager, e di quasi tutti i contratti stipulati con gli stessi; solo l'eliminazione del Coreco gli consentì di procedere oltre nel suo mancato rispetto della legge.
- La delibera sulle circoscrizioni annullata per manifesta violazione di legge dal TAR. Addirittura, sempre il TAR ha respinto, in poche battute, il suo ricorso personale avverso lo scioglimento del Consiglio Comunale; non è riuscito a tutelare neppure se stesso.
- Ed infine, per incompetenza, gli è stata annullata dal Commissario Prefettizio, l'ultimo atto - "di Pompei" - amministrativo, con il quale nominava il suo drappelluccio comunale, composto dai reduci - Laudato-Salsano e Santoriello, come Consiglio di Amministrazione della Metelliana Parcheggi.
Ci permettiamo di dare un umile consiglio all'imbambolato e stordito Messina: più che pensare - sognando ad occhi aperti - al grande ritorno al Comune, come rivincita del suo clamoroso fallimento, pensi, invece, come studente, al grande ritorno nei banchi di scuola dell'Università di Salerno.
Avv. Alfonso Senatore

Fallito il Progetto di Galdi
Marco Galdi è in cerca di una verginità perduta e ormai non più ritrovabile. La scelta di Gravagnuolo è stata fatta democraticamente e a Cava de'Tirreni, perché egli, oltre alle sue note doti umane, ha dimostrato una grande capacità professionale e politica. Gravagnuolo, insieme all'intera e meravigliosa compagine politica, accogliendo con entusiasmo e piacere la storia, le radici, il programma e i valori che "Città Unita" porta con se, senza voler restaurare e soprattutto rinnegare nulla, ha garantito il rispetto e la tutela anche di quel Popolo di Destra sana, operosa, leale e fedele, che rappresentiamo e che abbiamo chiamato a raccolta in nome del bene e del futuro del nostro paese. Quanto poi alla ipotetica sudditanza del nostro candidato a Sindaco a De Luca e al Salerno-centrismo, ricordiamo quello che anche grazie a Gravagnuolo è stato fatto a Salerno e a Baronissi. Due città che hanno cambiato volto e destino. Se questo dovesse avvenire e avverrà anche a Cava, costi quel che costi, saremo pronti a gridare viva Cava - viva De Luca - viva Gravagnuolo. Ma vado ancora oltre - al di là delle nuvole: se il Popolo di "Destra", a cui mi sento, con onore, sempre legato, dovesse ancora, anacronisticamente, andare alla ricerca affannosa di un novello e vero "Duce", e dovesse scegliere tra un uomo, solo marcato, di destra e De Luca, sceglierebbe, come in effetti, in passato, ha già fatto a Salerno, quest'ultimo. La distinzione che ancor più oggi va fatta non è tra destra-centro-sinistra, ma tra uomini perbene, capaci e onesti ed omminicchi-quaquaraquà, disonesti-mascalzoni ed incapaci. Questa differenza radicale dovrà unirci e ci ha uniti. Galdi ridimensioni la sua sfrenata ambizione e si renda conto che ormai il "Progetto" è fallito. Solo la resa incondizionata potrà evitargli di essere travolto insieme a tutti coloro che hanno portato allo sfascio il nostro Paese.
Avv. Alfonso Senatore