PoliticaIl vaiolo delle scimmie non preoccupa De Luca: «Nessuna emergenza, esiste già una cura»

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Il vaiolo delle scimmie non preoccupa De Luca: «Nessuna emergenza, esiste già una cura»

«Stiamo parlando di una malattia che presenta, in qualche modo, gli stessi aspetti della varicella. Si presenta con febbre alta, mal di testa, ha un'incubazione che va da una a tre settimane»

Inserito da (Redazione Costa d'Amalfi), sabato 21 maggio 2022 08:50:30

Nella giornata di ieri, venerdì 20 maggio, il governatore Vincenzo De Luca ha tenuto la consueta diretta Facebook per fare il punto della situazione sui provvedimenti adottati dalla Regione per imprese e cittadini, sull'epidemia Covid, sull'emergenza Ucraina e su tutti gli altri importanti fatti che riguardano la Campania.

Nel suo discorso, De Luca ha esordito tranquillizzando i cittadini sulla situazione legata al vaiolo delle scimmie: «Stiamo parlando di una malattia che presenta, in qualche modo, gli stessi aspetti della varicella. Si presenta con febbre alta, mal di testa, ha un'incubazione che va da una a tre settimane. Presenta poi delle vescicole superficiali, ingrossamento di nodi e quant'altro. - ha detto - Dò subito una buona notizia: esiste già un farmaco antivirale per la cura, qualora dovesse emergere anche questo problema».

«Ad oggi - ha proseguito De Luca - non abbiamo nessuna emergenza, nessun problema. Stiamo monitorando la situazione, non abbiamo forme di trasmissione aerea di questa patologia, quindi credo sia bene non drammatizzare e non avere preoccupazioni eccessive. Nel momento in cui si attenua il problema Covid, ci ritroviamo davanti ad un altro problema sanitario e la cosa diventa veramente pesante da sopportare. Quindi non bisogna drammatizzare, con la consapevolezza che vi è già un farmaco sperimentato, pienamente disponibile, per la cura di questa eventuale patologia».

Sugli investimenti in Campania, De Luca ha detto: «Siamo impegnati in una battaglia che riguarda gli investimenti per il Sud. Questa settimana è stato firmato un contratto istituzionale di sviluppo nell'area Vesuviana. È un contratto importante, che prevede investimenti significativi per quel territorio. Per quanto ci riguarda, non riteniamo condivisibile la scelta del soggetto attuatore (Invitalia) per realizzare quei progetti. Il rischio è quello di una dilatazione dei tempi. Per il resto, dobbiamo essere vigili. Dobbiamo evitare che le politiche per il Mezzogiorno diventino politiche di bottega di partito. Nella gestione di queste risorse occorre molta sobrietà. E siccome ci avviciniamo a scadenze elettorali, bisogna fare molta attenzione a non utilizzare ruoli e interventi di governo in funzione di iniziative partitiche. Occorre sobrietà anche perché abbiamo alcuni capitoli ancora aperti. Il primo capitolo è quello relativo al riparto dei Fondi Sviluppo e Coesione, che devono andare per l'80% alle Regioni del Sud e per il 20% alle Regioni del Centro-Nord. Il Governo deve accelerare la decisione sul riparto di queste risorse, anche perché si tratta di risorse molto più flessibili nel loro utilizzo rispetto ai fondi europei. Il secondo capitolo riguarda la partita del riparto del fondo sanitario nazionale che vede la Regione Campania penalizzata per 220 milioni di euro l'anno. Ancora oggi il Ministero della Salute non ha definito i criteri sulla base dei quali fare questo riparto. Ci sono poi ancora problemi relativi ai fondi per l'agricoltura (PSR). È in corso una discussione su un'ipotesi di assegnazione di queste risorse che rischia di penalizzare il Mezzogiorno d'Italia. Dunque, ci sono capitoli aperti e di grande importanza rispetto ai quali bisogna essere vigili e combattere per evitare che ci sia un'ulteriore penalizzazione del Sud. Ricordo solo quello che non più tardi di qualche giorno fa ha detto il ministro dell'Economia Daniele Franco rispetto al fatto che durante il Covid il divario per ricchezza e occupazione tra Nord e Sud è ulteriormente cresciuto. Dunque, c'è da lavorare molto e fare poca propaganda».

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