Politica"Città Unita" difende il commissario

"Città Unita" difende il commissario

Inserito da L'Addetto Stampa (admin), mercoledì 2 novembre 2005 00:00:00

«Solidarietà e apprezzamenti vengono espressi dal Movimento Città Unita al commissario Napolitano, ultimamente attaccato immotivatamente dalla CISL e da qualche personaggio politico reduce della passata amministrazione.
Finalmente con Napolitano è tornato a regnare l'ordine nel Palazzo di Città. La confusione dell'era Messina e il pressappochismo con il quale si governava sono scomparsi come neve al sole.
Anche il clima nel Comune è cambiato. Finalmente tutti i Cittadini sentono il Municipio come la loro casa: la casa Comune di vetro trasparente.
I favoritismi, le clientele e gli affarucci di piccolo cabotaggio sono stati eliminati. Tranne qualcuno in via di sistemazione.
Ma quello che ancor più va a merito del dr. Napolitano è il modo, lo stile, la competenza, con la quale affronta e risolve i tanti problemi ereditati, senza guardare in faccia a nessuno.
L'aver eliminato le tante "sanguisughe" che dissanguavano il nostro Paese resterà nei ricordi di tutti i Cavesi.
Milioni di euro risparmiati con la revoca dei tanti incarichi (frutto di spartizioni politiche e non) e dei tanti assessorati inutili e improduttivi.
Tutto è proseguito regolarmente (i lavori pubblici, l'ordinaria e persino la straordinaria amministrazione ), con un risparmio esorbitante per le tasche dei Cavesi.
Il dr. Napolitano (come fedele uomo dello Stato) ha dimostrato, facendo scuola, come dovrebbe operare ed essere un vero Amministratore.
Noi di Città Unita siamo certi - a questo proposito - di aver candidato ai Cavesi un amministratore di pari capacità ed in più, di grande esperienza politica, nella persona di Luigi Gravagnuolo, cavese doc.
Presto gli anni bui di Messina e della sua corte dei miracoli saranno un brutto ricordo.
Intanto Senatore, a nome di Città Unita, ha chiesto al commissario Napolitano, al Vescovo di Cava de'Tirreni, all'Abate e a tutti i Parroci, di rendere omaggio a tutti i caduti in guerra, ivi compresi quelli che aderirono alla RSI e al Partito Nazionale Fascista prima, in quanto tutti i morti hanno davanti a Dio ed agli uomini pari dignità e trattamento, specie quando si sono immolati per dei valori e degli ideali. A prescindere dalla loro storica condivisione o meno».