CronacaUsura ed estorsione, fermati padre e figlio

Usura ed estorsione, fermati padre e figlio

Inserito da (admin), mercoledì 18 luglio 2012 00:00:00

Tra la tarda serata di ieri e questa notte, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore hanno eseguito a Cava de’ Tirreni, Palma Campania e Battipaglia un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno nei confronti di:

1. Zullo Dante, cl. 1961, pregiudicato, già condannato anche per associazione per delinquere di stampo camorristico ed altro;
2. Zullo Vincenzo, cl. 1981, pregiudicato, in atto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno;
3. Santese Renato, cl. 1965, imprenditore, pregiudicato;
4. Prisco Michele, cl. 1961.

Sulla scorta di articolata attività investigativa diretta da questa A.G., che vede indagate a piede libero anche altre tre persone, per concorso nei reati commessi dai primi quattro, nonché per favoreggiamento personale e riciclaggio, sono stati raccolti gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico:

a. dei sunnominati, in relazione ad attività usuraia, condotta anche sotto minacce di natura estorsiva, aggravati dal metodo mafioso, formulate in particolare da Zullo Dante, in pregiudizio di noto commerciante cavese, così costretto a:
(1) corrispondere su prestito, che ha raggiunto un valore massimo di 220.000 euro, interessi usurai stimati nel 10% mensile;
(2) subire contestualmente sistematici prelievi di champagne, vini e bevande varie, dal deposito della propria ditta di vendita all’ingrosso di bibite, per un danno complessivo di circa 20.000 euro;

b. di Zullo Dante, in relazione ad estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di altro commerciante cavese, intimato con minacce di sottoscrivere cambiali per un controvalore di euro 9.500 a fronte di un debito di euro 8.000, contratto e solo parzialmente onorato, da un suo ex dipendente a titolo personale e poi di fatto resosi irrintracciabile;

c. Zullo Dante e terza indagata a piede libero, in relazione ad attività usuraia ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni ulteriore commerciante, percettore di prestito per euro 8.000 e costretto altresì a fornire materiale commerciale dalla propria attività senza ricevere corrispettivo per un danno di euro 1.000 circa;

d. Zullo Dante e terzo indagato a piede libero, in relazione ad attività usuraia, condotta sotto minacce di natura estorsiva, aggravata dal metodo mafioso, in pregiudizio di operaio cavese, così costretto a corrispondere interessi usurai di euro 300 mensili a fronte di prestito per euro 2.000.

Le perquisizioni delegate nei confronti di tutti gli indagati hanno infine consentito il sequestro di euro 14.125 in contanti, custoditi in cassaforte dallo Zullo, nonché assegni e copiosa documentazione, sia di riscontro che utile alla ricostruzione dei movimenti d’interesse investigativo.

L’indagine, in definitiva, ha messo in luce un significativo radicamento del fenomeno dell’usura, e connessa pressione estorsiva, sul territorio metelliano, che, per il coinvolgimento di elementi dalla oggettiva gravitazione in seno a noto sodalizio criminale di stampo camorristico, richiama l’attenzione sulla possibile “rivitalizzazione operativa” sull’area di forme organizzate nel controllo e gestione di tali remunerative azioni delittuose, distorsive del mercato.

Il Procuratore della Repubblica, Franco Roberti

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