CronacaTuor francescano?NO, non se ne fa niente!

Tuor francescano?NO, non se ne fa niente!

Inserito da (admin), giovedì 18 gennaio 2001 00:00:00

Rancori tra i Padri Minori e il Clero dell'arcidiocesi. Tutto perchè, in onore dei 500 anni della presenza della chiesa e del convento francescani nella valle, i frati avevano ben pensato di festeggiare l'evento con una Peregrinatio delle statue di S. Antonio e S. Francesco in tutte le parrocchie metelliane. Le statue dei due santi in "tour" avrebbero reso onore ai francescani e promosso una seria catechesi su tutto il territorio. Parlato di ciò con don Carlo Papa, rappresentante del collegio del clero dell'Arcidiocesi Amalfi Cava i frati, guidati da Padre Fedele Malandrino, avevano raggiunto un accordo. Disponibilità assoluta a far si che le statue visitassero tutte le parrocchie della valle. Favoritissimi i momenti di preghiera e riflessione che si sarebbero potuti organizzare, i gruppi di confronto, di discussione, che ricordassero l'opera dei francescani nella vallata, attivi da ben cinque secoli. Peccato che per iscritto non c'è stato niente. La Peregrinatio sarebbe dovuta partire già pochi giorni fa, e proprio dalla Chiesa di S. Maria dell'Olmo, patrona della città. Ma il collegio del clero dell'arcidiocesi, per iscritto, ha risposto di ''no'' alla richiesta avanzata dai frati minori, durante una riunione, alla quale, sebbene pare che non fosse stato invitato, padre Luigi Petrone, il più giovane dei frati del convento, ha preso parte. Ha giustamente difeso la sua causa, spiegando le motivazioni che hanno mosso i frati ad organizzare la Peregrinatio, ed asserendo l'originario accordo con Don Carlo Papa. Ma si è visto nuovamente rispondere un secco "NO".Così, quando l'Arcivescovo Orazio Soricelli, ha tentato di avvicinarsi al convento, per fornire delle spiegazioni ai frati, gli è stato restituito il secco "No", dai frati. Nessuna voglia di ascoltarlo. E nessun tentativo da parte di entrambi i blocchi (clero da una parte e frati dall'altra) di riallacciare il rapporto. L'Arcivescovo Soricelli ha abbandonato le scene di "guerra". E intanto, le statue dei Santi restano "a casa loro", a guardare dissapori scoppiati tra uomini, ma non uomini qualunque. Fra uomini che hanno scelto di vivere in pieno onore del loro Dio, quel Dio che li accomuna.