CronacaOspedale ed igiene urbana, Consiglio ad alta tensione

Ospedale ed igiene urbana, Consiglio ad alta tensione

Inserito da (admin), venerdì 26 luglio 2013 00:00:00

È stata una seduta fiume di Consiglio comunale, quella che da ieri pomeriggio, giovedì 25 luglio, si è protratta fino a tarda notte. Si preannunciava una discussione incandescente, visti gli importanti argomenti iscritti all’ordine del giorno, e così è stato.

Il primo punto era relativo al futuro dell’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”. Alla fine, dopo una sospensione di oltre 20 minuti, il Consiglio comunale ha votato all’unanimità un ordine del giorno con una serie di modifiche rispetto a quello inizialmente predisposto dal consigliere di Rifondazione, Michele Mazzeo, da inviare al Ministero della Salute, al governatore Caldoro, al sub commissario alla Sanità, Mario Morlacco, al direttore generale dell’Asl e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria. In sostanza il parlamentino metelliano, dopo aver preso atto delle oltre 6mila firme raccolte da Rifondazione Comunista per salvaguardare l’ospedale, ha sollecitato l’adozione dell’atto aziendale dell’Azienda Universitaria Ospedaliera “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, affinché in esso venga contemplato anche il riconoscimento degli oltre 100 posti letto che spettano al “Santa Maria dell’Olmo”.

Inoltre, il Consiglio ha invitato il Ministero e la Regione a modificare il decreto 49, che prevede per il nosocomio metelliano zero posti letto, così come avvenuto di recente con l’ospedale di Casoria. Sottolineate nel documento anche le necessità sia di rivedere l’atto aziendale dell’Asl Salerno, per far sì che venga riconosciuto al territorio cavese di rientrare nella rete dell’emergenza, sia di sbloccare il turnover del personale medico e paramedico, oltre che di riparare il macchinario della Tac. Il sindaco Galdi, infine, non ha risparmiato critiche all’indirizzo del manager dell’Asl, Antonio Squillante, per non aver tenuto conto nella predisposizione dell’atto aziendale del protocollo d’intesa tra la stessa Asl e l’Azienda Ospedaliera Universitaria.

Particolarmente atteso era anche il punto all’ordine del giorno relativo al destino che attende i dipendenti ex Seta, attualmente alle dipendenze della Metellia Servizi. Presente in aula una massiccia delegazione di lavoratori. In esame l’indizione entro il 31 luglio prossimo di una gara ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio di igiene urbana ad una ditta privata, con inizio previsto il 1° gennaio 2014. Tra l’altro, secondo calcoli fatti dai dirigenti comunali, dopo la scadenza del servizio con la Metellia (previsto il 30 settembre prossimo) non sarebbe più possibile la permanenza degli 88 lavoratori alle dipendenze della Metellia stessa, perché ciò comporterebbe lo sforamento di circa 400mila euro del parametro del rapporto tra costo del personale e totale della spesa corrente, che per legge non deve superare il 50%. L’unica strada percorribile sarebbe l’abbattimento dei costi del lavoro, bocciata però dai sindacati nell’incontro avuto con l’Amministrazione comunale ad inizio settimana.

Alla fine il sindaco, che era sostenuto in aula da appena 5 esponenti della maggioranza, ha ritirato il suo ordine del giorno ed invitato l’opposizione a presentarne uno suo. Luigi Gravagnuolo e Vincenzo Bove hanno quindi proposto un ordine del giorno volto ad escludere ogni ipotesi di privatizzazione ed a confermare l’affidamento del servizio alla Metellia fino al 31 dicembre. Proposta, però, ritenuta inammissibile dal dirigente Francesco Sorrentino. Alla fine è stato approvato l’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare del PD, ed in particolare da Enzo Servalli, che in pratica conferma per ora il via libera alla privatizzazione del servizio, fatta salva la possibilità di individuare risorse e strategie per lasciare il tutto in capo alla Metellia.

Rinviati, infine, i punti all’ordine del giorno relativi all’abusivismo edilizio ed all’emergenza sicurezza, che sta attanagliando con un’escalation di furti e rapine soprattutto le frazioni collinari.

Valentino Di Domenico

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