CronacaImprota non risponde, pronta l'istanza di scarcerazione

Improta non risponde, pronta l'istanza di scarcerazione

Inserito da (admin), giovedì 19 novembre 2009 00:00:00

Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 42enne cavese Alfonso Improta, arrestato nel corso dell’operazione antidroga “Il colore dei soldi”.

Una scelta, secondo l’avvocato difensore, Adriana Greco, che sembra essere stata obbligata dalla delicatezza e dalla corposità di un’ordinanza di custodia cautelare di quasi 300 pagine.

Il noto commerciante cavese, appassionato di motociclette ed assiduo frequentatore della “Cava bene”, avrebbe avuto un ruolo molto attivo nello spaccio di stupefacenti sul territorio metelliano. Secondo l’accusa, Improta avrebbe acquistato ingenti quantità di droga per distribuirla a gente, da lui definita con il termine “amici”, che prendevano parte a veri e propri festini a base di cocaina.

In base al castello accusatorio, il 42enne comprava le dosi a Torre Annunziata e Boscoreale, intrattenendo conversazioni telefoniche con i vertici dell’associazione di spacciatori, Vincenzo Palumbo e Giovanni Falanga.

L’uomo usava un’utenza telefonica intestata ad un’altra persona, qualificandosi come “Alfonso di Cava”. Proprio in una delle intercettazioni telefoniche, Improta si rivolgeva a Palumbo usando un linguaggio segreto: “Mi procuri due diversi da ieri? Senza la stampa però, sempre quelli là a crudo. Fammi fare bella figura, perché ho una bella situazione importante per te, possiamo fare una bella vendita. Se gli piacciono le stampe, ce ne fanno fare parecchie di magliette, senza problemi”.

Stampe” e “magliette” sarebbero solo alcuni dei termini bizzarri utilizzati per riferirsi a soldi e stupefacenti. Improta, quindi, avrebbe messo su un’attività di spaccio di grosse dimensioni e parallela rispetto a quella commerciale.

«Nelle prossime ore - ha dichiarato l’avv. Adriana Greco - presenterò un’istanza al Tribunale del Riesame, poiché, secondo me, i gravi indizi di colpevolezza sono carenti e le esigenze cautelari sono infondate ed inadeguate».

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