Cronaca«Gravagnuolo e Galdi insieme per le mani sulla città»

«Gravagnuolo e Galdi insieme per le mani sulla città»

Inserito da MALC, Coordinamento di associazioni per la Manifattura alla Città (admin), giovedì 29 settembre 2011 00:00:00

Una strana coppia si aggira per Cava, l’attuale ed il precedente sindaco trovano l’intesa per una operazione speculativa che rischia di cambiare in peggio il volto della nostra città. Rispunta infatti in queste ore il progetto del faccendiere-architetto Marco Casamonti, già noto alle cronache nazionali per i tentativi di speculazione sulle Manifatture di Firenze o per le turbative d’asta in Toscana, vicende per le quali risulta rinviato a giudizio, che prevede la costruzione di un serpentone con 3.942 mq di negozi e 9.255 mq di abitazioni da incastonare tra l’edificio storico della Manifattura ed il Liceo Classico.

Il centro storico della città, con il dedalo di stradine che vanno da via Generale Luigi Parisi a via Rosario Senatore, ai Pianesi ed all’area del Passetto, già intasate dal traffico di ben 5 edifici scolastici, non potrà reggere questo ulteriore appesantimento urbanistico. Il Consiglio Comunale si appresta ad approvare una proposta di transazione con le Manifatture Sigaro Toscano che nessun beneficio apporterà ai cittadini cavesi.

Il Malc, che dal 2006 è impegnato in città con manifestazioni, petizioni, sensibilizzazione di cittadini sul recupero al patrimonio pubblico dell’ex Manifattura di viale Crispi e sulla sua tutela, ritiene che la proposta di transazione all’esame del Consiglio comunale di oggi non sia produttiva di benefici per la città. Si osserva al riguardo che l’unico accordo possibile tra le parti è quello per il quale la Manifattura Sigaro Toscano riconosce al Comune la proprietà dell’immobile storico verso la compensazione delle spese del giudizio allo stato pendente.

Si ritiene, infatti, infondata la ragione principale che avrebbe ispirato la deliberazione della G.M. n.339/2011 e cioè la presunta convenienza dell’atto transattivo, in essa contenuto, sia il timore che il Tribunale di Salerno possa accogliere la domanda della Manifattura Sigaro Toscano di ottenere il pagamento della somma di 6 milioni di euro a titolo di miglioramenti apportati all’immobile storico.

Per quanto sopra si cita l’elaborato redatto dall’ing. Renato D’Anna in data 14.03.2008 su incarico del medesimo Comune di Cava de’ Tirreni, il quale al riguardo relaziona “per quanto riguarda interventi di ristrutturazione e anche di manutenzione straordinaria avvenuti sugli immobili esistenti all’epoca della cessione gratuita dato il grado di vetustà e anche di obsolescenza che deriva da tali immobili che richiedono, comunque, allo stato una totale ristrutturazione, non si ritiene che possano essere riconosciuti aumenti di valore”.

D’altra parte nella Delibera di Giunta rimangono del tutto oscure le ragioni e/o le verifiche istruttorie che inducono la G.M. a discostarsi dalle ragioni tecniche che hanno informato l’elaborato peritale ed a sposare la tesi di parte avversa (Manifatture Sigaro Toscano), con l’aggravante che questa circostanza avviene in atto pubblico che la controparte potrebbe esibire nel giudizio in corso, con rilevante svantaggio processuale per il Comune di Cava de’ Tirreni.

Altresì ci interroghiamo su come la G.M. abbia potuto accondiscendere alla pretesa della Manifatture Sigaro Toscano se l’intero compendio immobiliare di viale Crispi, insieme all’Agenzia Tabacchi di via Atenolfi, alla Manifattura di Lucca ed a svariati terreni ed immobili su tutto il territorio nazionale, risultano acquistati a mezzo di conferimento di ramo d’azienda per la somma irrisoria di circa 200mila euro, né sussistono agli atti prove di interventi di ristrutturazione da quest’ultima apportate all’immobile in questione dopo tale rogito.

Pare evidente, quindi, che l’unico motivo dell’atto transattivo sia quello di rendere possibile la realizzazione di un massivo intervento edilizio nell’area in proprietà Manifatture Sigaro Toscano, in quanto in contropartita del nulla l’Amministrazione Comunale cede alla controparte la palazzina Enel al fine di trasferirne gli standard al progetto Casamonti. Nonostante ciò, la consistenza non è comunque sufficiente alla realizzazione degli standard da asservire all’intervento, tant’è che la metà degli stessi saranno reperiti in suoli esterni. Quest’ultimo dato di fatto oggettivamente conferma la sovra-dimensione dell’intervento rispetto all’area interessata. Ed andranno comunque verificate le distanze tra i fabbricati previsti dal P.r.g.

Appare, infine, di difficile praticabilità, sotto il profilo della legittimità, l’impegno assunto dagli amministratori nella delibera di Giunta già citata, di impegnarsi a riconoscere in via transattiva il diritto edificatorio, la cui titolarità, se sussistente, competerebbe alla Manifattura Sigaro Toscano ex lege.

Il Malc continuerà la sua azione in città per sensibilizzare i cavesi sugli effetti nefasti del serpentone Casamonti, se realizzato, sulla vivibilità della città e vigilerà in ogni luogo e modo perché vengano rispettate le procedure e le leggi, e soprattutto che la funzione pubblica non venga asservita all’interesse privato in ordine a scempi urbanistici altrimenti impossibili.

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