Territorio e AmbientePremio Com&Te, Maurizio de Giovanni chiude la decima edizione

Premio Com&Te, Maurizio de Giovanni chiude la decima edizione

Inserito da (redazioneip), venerdì 27 maggio 2016 08:02:05

«Lo sport va praticato per divertimento, altrimenti, come è successo a me, se vuoi vincere puoi farti molto male».

È questo il primo significativo messaggio che Maurizio de Giovanni ha trasmesso mercoledì sera, nella Mediateca Marte di Cava de' Tirreni, alla folta platea composta dagli studenti della giuria popolare del Premio Com&Te ed ai numerosi fan giunti da tutta la regione per ascoltarlo.

Da giovane, infatti, Maurizio de Giovanni è stato un fortissimo giocatore di pallanuoto, titolare del Posillipo e della Nazionale.

Si è conclusa con la presentazione de "Il resto della settimana" (Rizzoli) del noto giallista napoletano, la decima edizione della rassegna letteraria dedicata quest'anno allo sport, in attesa della cerimonia di premiazione che si terra in autunno.

«Il calcio è innocente -ha sottolineato l'autore del famoso Commissario Ricciardi, parlando della violenza negli stadi- c'è tanta gente a cui non interessa partecipare ad un momento di sport ma solo sfogare i propri istinti. Se non ci fosse il calcio farebbero lo stesso in altri sport».

Infine, per gli appassionati dei due filoni di libri gialli alcune preziose anticipazioni svelate dall'autore: l'uscita il prossimo 28 giugno del nuovo libro de Il commissario Ricciardi, appena ultimato; mentre a novembre Rai1 trasmetterà sei puntate della fiction tratta da I bastardi di Pizzofalcone appena ultimata a Napoli con Alessandro Gasmann nei panni dell'ispettore Lojacono.

Al termine del salotto letterario, condotto dai giornalisti Mariella Sportiello de Il Mattino e Felice Naddeo de Il Corriere del Mezzogiorno-Corriere.it, la consegna da parte del sindaco Vincenzo Servalli di un omaggio in ceramica, realizzato appositamente per la rassegna letteraria Com&Te dall'azienda Cotto Vietri, che riproduce il layout di quest'anno vale a dire la Tomba del Tuffatore custodita nel museo del Parco archeologico di Paestum.

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