Territorio e AmbienteCava de' Tirreni libera di ballare con Caparezza

Cava de' Tirreni libera di ballare con Caparezza

Anche se è Caparezza stesso a dircelo fra un pezzo e l’altro, nessuno lo è davvero. L’unica cosa libera che abbiamo - ha detto – è il tempo che dedichiamo a ciò che più ci piace

Inserito da (ranews), martedì 31 luglio 2018 13:31:29

di Miriam Bella

Una festa, uno spettacolo, una catarsi collettiva, non un semplice concerto quello che ieri si è tenuto nell'Area Mercatale di Cava de'Tirreni. Un Caparezza in perfetta forma, capace di far ballare migliaia di persone di tutte le età, come di regalare pillole di Letteratura Italiana con "Argenti vive", o di Storia dell'Arte, introducendo la sua "Mica Van Gogh".

Michele Salvemini, questo il vero nome dell'artista pugliese del '76, trasforma in adrenalina temi introspettivi come il concetto di follia, del senso di inadeguatezza, dell'essere prigionieri delle proprie prigioni, che sono le peggiori. Michele unisce suoni che invitano a lasciarsi andare a testi che inducono a riflettere, accompagnato da scenografie degne di un istrione: su tutte, la riproduzione dell'Inferno dantesco.

Due ore intense fra brani vecchi e nuovi, in cui si canta, si salta, si ride, si suda e alla fine tutti ci si prova a sentirsi liberi, liberi da sé stessi, anche se è Caparezza stesso a dircelo fra un pezzo e l'altro, nessuno lo è davvero. L'unica cosa libera che abbiamo - è sempre lui a farcelo sapere - è il tempo che dedichiamo a ciò che più ci piace, e Caparezza ci tiene a ringraziare per aver dedicato lui qualche ora del nostro. E credo che, per un artista, un pubblico che canta a memoria tutte le sue canzoni, possa esser sufficiente come "Non c'è di che".

(foto: Giovanni Basile)

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