Territorio e AmbienteCava de' Tirreni, 7 agosto inaugurazione mostra "Una Vita a Colori"

Cava de' Tirreni, 7 agosto inaugurazione mostra "Una Vita a Colori"

Inserito da (redazioneip), giovedì 1 agosto 2019 09:59:50

Sarà inaugurata, mercoledì 7 agosto, alle 20.00, presso il Complesso Monumentale di San Giovanni, in corso Umberto I, 167, la mostra di Maurizio Rega, "Una Vita a Colori". La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile fino a giovedì 29 agosto, dalle ore 19.00 alle 23.00.

A descrivere le opere del maestro Rega, è stato il professore Paolo Gravagnuolo:

«Ci sono esistenze, intrise di malinconie, che "traducono" in bianco-nero anche i colori più sgargianti perché rivolgono costantemente lo sguardo al passato. Vi sono, invece, persone ottimiste oltremisura che proiettano tutto, anche i sogni, in un indistinto futuro colorato. La sapienza di chi sa vivere il presente dovrebbe associarsi alla capacità di dare corpo e peso a ciascuna sfumatura del colore, compreso i non colori bianco e nero. L'artista appartiene per lo più all'ultima categoria e ha l'innata capacità di "distillare" ogni singola tonalità cromatica.

Maurizio Rega si può, a ragion "veduta", annoverare tra questi maestri del colore. L'intero percorso artistico, che ormai si snoda da diversi decenni, è incentrato sulla curiosità del bimbo che impasta per la prima volta le piccole mani nei colori. Quel sorriso aperto ed entusiasta, che si stampa sul viso infantile, lo ritroviamo gioioso e produttivo nella prolifica produzione del pittore maturo e diviene intrigante umanistica curiositas.

In Rega, anno dopo anno, la fusione istintiva tra anima e colore, in grado di colpire subito al cuore chi osserva le sue tele, si è dipanata via via con sempre maggiore acume da esperto della "materia". Costante è divenuta, dunque, la ricerca di un senso "altro" (ma anche "alto") da attribuire agli accostamenti cromatici, quasi a voler recuperare tutto il patrimonio scientifico legato agli studi a riguardo di un Goethe per i preromantici, di un Chevreul per il secondo Ottocento o di un Itten al Bauhaus.

Mano a mano, la sua pittura è passata da una sinfonia sentimentale a un lento, attento e minuzioso lavoro su ciascuna tela, anche per un lungo lasso di tempo. Maurizio, quando dipinge, ha sempre meno fretta: osserva la tela e fuma, sereno e sicuro di sé, l'inseparabile pipa. E, con calma, lascia decantare lo slancio iniziale per far posto allo studioso acuto dei più reconditi segreti del cromatismo, fino a "trascendere" nell'artigianato cerebrale.

L'occasione preziosa che ci offre questa personale è quella di celebrare un'artista con opere legate a varie fasi della produzione: in pratica, si tratta della possibilità di una retrospettiva per fare il punto sullo stato della ricerca. Rega, nel tempo, ha "ritratto" ulivi dalla nodosa corteccia; corbezzoli rosso fuoco tra il verde scuro delle foglie; paesaggi lontananti verso il mare o armonie di colline; Monte San Liberatore e Monte Finestra (forse tra i soggetti più indagati, una sorta di sua Sainte-Victoire); un ibisco in primo piano. E poi filari di alberi, a volte maestosi e altre ordinati; raramente compaiono persone e poco ha riflettuto sulla rappresentazione del volto: con l'eccezione magari di quello delicato della figlia, dei vivaci visi dei nipoti o di qualche autoritratto "pensoso".

Da qualche anno, anche su mia sollecitazione, si è dedicato a opere astratte, dimostrando di poter esaltare in quella veste le sue indubbie doti cromatiche. Infine, l'uomo mediterraneo, fiero dei fichi d'India o di uno scorcio della Costiera Amalfitana, ha incontrato la campagna e i boschi d'oltre-Manica, ricevendone una forte scossa emotiva. E, infatti, nella sua produzione irrompono i paesaggi inglesi dove, forse meglio che altrove, il maturo maestro riesce a coniugare il bimbo innamorato dei colori e l'artigiano cerebrale, che discerne fino all'ultimo tocco con sapiente stupore».

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